‘Ndrangheta: omicidio Lopreiato, scarcerato presunto mandante
La Corte d'Assise di Catanzaro ha scarcerato e rimesso in totale libertà, Francesco Calafati, 40 anni, accusato dell'omicidio di Antonino Lopreiato, 51 anni, detto "Ninu i murizzu", ucciso a Stefanaconi, in Provincia di Vibo Valentia, l'8 aprile 2008 nell'ambito di contrasti fra i clan Bartolotta-Bonavota e Lopreiato-Patania. L'istanza di scarcerazione accolta dai giudici è stata presentata dagli avvocati Sergio Rotundo e Bruno Ganino. Calafati era stato arrestato su fermo della Dda di Catanzaro il 25 marzo 2014 nell'ambito dell'operazione "Amarcord" condotta dall'ex pm della Dda, Simona Rossi, e dai carabinieri del Nucleo investigativo di Vibo Valentia. Il 6 marzo scorso Calafati - che nel frattempo aveva ottenuto i domiciliari per motivi di saluti - è stato rinviato a giudizio quale mandante dell'omicidio Lopreiato, unitamente ad Emilio Antonio Bartolotta e Annunziata Foti, pure loro di Stefanaconi.
Ad aprile, invece, la Cassazione ha annullato con rinvio al Tdl di Catanzaro la decisione con la quale lo stesso Tdl aveva ritenuto fondata l'ordinanza di custodia in carcere emessa a carico di Calafati. Secondo l'accusa, la vittima (Antonino Lopreiato) era ritenuta da Bartolotta e Calafati fra gli autori della scomparsa per "lupara bianca" (14 dicembre 2007) di Salvatore Foti e si sarebbe poi attivata per trovare il cadavere di Michele Penna, il segretario cittadino dell'Udc di Stefanaconi scomparso pure lui per "lupara bianca". (AGI)