Al via a Copanello la due giorni dedicata alla magia delle fiabe calabresi
Si è aperta con una ricca serie di interventi la due giorni organizzata dalla Fondazione Imes e dalla Regione Calabria al Villaggio Guglielmo a Copanello, in occasione dell’uscita delle “Fiabe e novelle calabresi di Letterio Di Francia” edito da Donzelli.
La manifestazione di fatto presenta in anteprima nazionale la raccolta delle fiabe dello studioso di Palmi considerato da Italo Calvino come uno dei più importanti repertori novecenteschi della fiaba italiana ed europea, pubblicata in una doppia edizione critica annotata e arricchita dalla prima traduzione integrale in lingua italiana, accanto a tutti gli originari testi in dialetto, al fine di garantirne la più ampia circolazione nazionale. Al prezioso cofanetto di oltre mille pagine totali si affianca anche un terzo corposo volume dedicato ai lettori di tutte le età con uno straordinario corredo di illustrazioni a colori, realizzate appositamente dal celebre illustratore Fabian Negrin.
E’ stato l’editore Carmine Donzelli a introdurre il progetto, una “grande operazione culturale integrata di cui andiamo orgogliosi – ha detto -, poiché le fiabe non sono un genere minore, sono invece la saggezza e la sapienza attraverso cui il meglio viene conservato, reso universale pur rimanendo locale”.
Della stessa opinione Mario Bozzo, presidente della Fondazione Carical: “Da tempo siamo impegnati nella difficile opera di valorizzazione dei beni culturali della Calabria e della Basilicata, convinti che i beni culturali vincono se patrimonio comune, se ignorati sono solo testimonianze di un passato seppure glorioso che qualche visitatore va a vedere”.
Sulla letteratura corale costituita proprio dalle fiabe, che “superava i confini e collegava mondi diversi” , si è poi soffermato Piero Bevilacqua, in rappresentanza della Fondazione Imes Catanzaro, assente il presidente Dino Vitale per sopraggiunti imprevisti: “Gli stessi Grimm – ha raccontato - si stupirono nel trovare le stesse vicende anche in altri Paesi, lontani dal loro. Questo testimonia una misteriosa circolazione popolare di questi racconti”.
Non è un caso se grazie a Letterio Di Francia, infatti, sono giunti a noi “pezzi di Andersen, dei Grimm, ma anche pezzi di Oriente, arrivati in Calabria senza passare dalla Sicilia, ed è una cosa straordinaria, come ‘La Lanterna fatata’”, ha spiegato Bianca Lazzaro, dopo i saluti di Arturo Bova in rappresentanza del presidente della Regione Mario Oliverio, assente per impegni istituzionali. Curatrice dell’opera e direttrice editoriale Narrativa Donzelli, Lazzaro ha raccontato la genesi dell’opera, nata nel percorso dedicato alle fiabe che Donzelli ha intrapreso da tempo: “Posso dirvi che sono davvero straordinarie – ha affermato -, contengono perle assolute, Calvino dice che in queste fiabe c’è la sfaccettatura delle meraviglie”. “Alla Donzelli siamo andati oltre – ha aggiunto -, abbiamo classificato le fiabe secondo il sistema internazionale: di fianco alla Biancaneve dei Grimm, c’è anche quella calabrese, forse più bella”.
“La Calabria non è né centro né periferia, ma un luogo del mondo come altri – ha detto Vito Teti, ordinario di Antropologia culturale dell’Università della Calabria nel suo intervento -. La fiaba era qualcosa che faceva sognare, ma era soprattutto il volto di mia nonna, la botta che mi dava quando non stavo attento. La rilettura di Letterio di Francia mi ha riconsegnato in qualche modo un mondo perduto”.
Una cultura “altra”, in sintesi, che, tra le finalità del progetto, sarà promossa nelle scuole di ogni ordine e grado attraverso un programma di sperimentazione didattica con laboratori di ascolto, lettura e teatralizzazione delle fiabe che consentiranno ai ragazzi di approfondire la conoscenza di alcuni essenziali elementi lessicali e linguistici propri del dialetto calabrese. Numerosi sono stati infatti gli insegnanti, in rappresentanza di istituti dell’intero territorio regionale, che sono intervenuti già alla prima giornata del convegno, cui ha partecipato anche Diego Bouché, direttore dell’Ufficio scolastico regionale Diego Bouché. “Crediamo che queste fiabe siano un patrimonio da trasmettere ai nostri figli – ha spiegato Rosaria Sardo, docente di Linguistica italiana all’Università di Catania -. Lo hanno capito gli editori, facendo un’operazione di grande importanza: scrittura di una storia fiabesca dell’Italia unita”.
Nel corso dell’incontro l’attrice Daniela Vitale ha letto, in dialetto ma anche nella loro traduzione in italiano, alcune delle fiabe raccolte da Letterio Di Francia. “La magia delle fiabe di Calabria” prosegue domani mattina, a partire dalle 9.30, sempre al Villaggio Guglielmo di Copanello, con le relazioni di Bruno Berni, germanista, traduttore di tutte le fiabe di Andersen in italiano, e dell’illustratore Fabio Negrin.