“Salviamo il teatro Siracusa”, appello di due artisti reggini
Salviamo il teatro Siracusa” è l’appello lanciato questa mattina nella sede di Via Giudecca dagli artisti reggini Peppe Piromalli e Giacomo Battaglia perché “una culla d’arte situata nel salotto buono della città, negli anni location di grandi e importanti produzioni, non può morire”.
“Non possiamo imporre nulla alle istituzioni né tantomeno vogliamo regalato qualcosa – afferma il leader dell’Officina dell’arte Piromalli – Però, possiamo chiedere a queste di accelerare i tempi per avere una risposta e capire che fine farà il Siracusa. L’Officina dell’arte ha pronto il cartellone per la stagione 2015 -2016 ma non ha la casa dove poterlo fare. Eppure, la scorsa stagione abbiamo registrato 5500 persone, un numero che dovrebbe far riflettere la città. E’ facile chiudere una piazza e portare una grande star. La vera difficoltà è produrre arte e noi lo facciamo”.
Il maestro Piromalli più volte ribadisce che “l’obiettivo dell’Officina è fare teatro a prezzi umani, una delle cause per la quale molti bravi artisti sono scappati via da questa Regione” ma è arrivato il tempo di cambiare rotta. “Ho fatto la scorsa stagione artistica al Siracusa da solo, con le forze dei mie compagni di viaggio e registrare in ogni spettacolo un sold out non è cosa facile. Ho presentato al sindaco Falcomatà un business plan per il teatro Cilea i cui costi sono troppo esosi per una compagnia. Spero nella sua disponibilità altrimenti vorrà dire che anche sta volta, farò da solo organizzando la mia stagione invernale”.
Sciorina complimenti per l’operato e il coraggio mostrato dal collega Piromalli, l’attore Battaglia che però denuncia sbagli di un passato pesante che ha penalizzato il teatro. “Dopo le grandi stagioni che ha vissuto Reggio, la chiusura e la riapertura del Siracusa, lo sapevo che saremmo arrivati ai titoli di coda e a farne le spese sono gli attori di questa terra e la comunità. Il Siracusa è un teatro privato, la convenzione con la Regione è scaduta e non possiamo imporre nulla alle istituzioni ma se a breve non avremo risposte, faremo noi una proposta ai proprietari. Se i costi saranno accessibili agli artisti lo riapriremo. Purtroppo Reggio è l’unica città d’Italia che non ha teatro ma ha uomini come Piromalli che, con la sua compagnia, ha fatto una stagione con prezzi accessibili togliendo il famoso biglietto omaggio vera rovina del Cilea. L’arte va pagata ed è sbagliato riempire le sale con gli ingressi gratuiti, cosa fatta nelle scorse stagioni teatrali”.