Comitato per la scuola della Repubblica -Catanzaro, lettera a Mattarella

Catanzaro Attualità

"Ill.mo presidente della Repubblica, ci rivolgiamo a Lei come capo dello Stato, garante della Costituzione e di conseguenza dei diritti dei cittadini italiani". E' quanto scrive il Comitato per la Scuola della Repubblica di Catanzaro e Provincia.

"Diritti - continua la nota - che sono violati e calpestati dalla Riforma Renzi-Giannini, detta paradossalmente "buona scuola" che ha seguito un iter parlamentare a dir poco discutibile ed ha stravolto tutte le regole democratiche sancite dalla Costituzione, per come ha inequivocabilmente dimostrato il Presidente Imposimato nella sua lettera a Lei indirizzata il 9 luglio, alla quale ci ricolleghiamo e della quale condividiamo ogni virgola.

Noi del “Comitato per la Scuola della Repubblica di Catanzaro e Provincia”, viste le problematiche esistenti sul nostro territorio, vogliamo richiamare la SUA attenzione sui seguenti aspetti della Riforma dai quali l’utenza locale risulterebbe gravemente danneggiata nell’esercizio del suo diritto/dovere all’istruzione: la grave violazione dell’art. 3 della Costituzione sulle pari opportunità in merito all’alternanza scuola lavoro, senza oneri per la finanza pubblica, inapplicabile nelle nostre realtà per assenza di imprese che possano garantire a tutti nostri studenti del triennio degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado 400 o 200 ore (rispettivamente per gli istituti tecnici e per i Licei) di stage. Questo renderebbe la scuola del nostro territorio inadeguata rispetto agli standard nazionali e pregiudicherebbe negativamente la valenza dei titoli di studio acquisiti in tutto il Meridione d’Italia.

Inoltre l'ipotesi di attribuire un diverso punteggio nei concorsi pubblici ai laureati in base all'Ateneo, dopo aver stilato una graduatoria dalla quale nessuna università del Meridione rientra nei primi 20 posti, rappresenta una condanna per le famiglie del sud Italia che dovranno indebitarsi fino al collo se vogliono per i propri figli un titolo di studio che si presti a qualche garanzia occupazionale. Questo implica maggiori rischi di finire in mano ad usurai e alla malavita organizzata.

La grave violazione dell’art. 97 della Costituzione sull’imparzialità della Pubblica Amministrazione. Il nostro Presidente della Repubblica non può disconoscere che in Calabria e nel Meridione d’Italia la chiamata diretta dei Dirigenti e la valutazione dei docenti diventerebbero facilmente appannaggio di elementi della malavita organizzata e della politica ad essa collegata. Le gravissime conseguenze non ricadrebbero solo sulla categoria docente, precludendone la libertà d’insegnamento sancita dalla Costituzione all’art. 33, ma comporterebbero che la formazione dei nostri ragazzi sarebbe affidata a soggetti legati a quei circuiti: si rischia un’emergenza nazionale!

Per le ragioni sopra esposte, oltre che per tutte quelle egregiamente tecnicamente argomentate dal Presidente Imposimato, noi del Comitato Le chiediamo di NON firmare il Disegno di Legge “ Buona scuola” e le garantiamo in ciò tutto il nostro sostegno, impegnandoci fin da ora comunque a mettere in atto ogni forma di contrasto legale a questa Riforma. La nostra mobilitazione continuerà fino all’estinzione di questo nefasto progetto che pregiudica definitivamente il futuro del Meridione d'Italia.

Certi della fede che La lega alla Costituzione della Repubblica, le inviamo i nostri ossequi".