Migranti, la coop Agorà: “Creare rete per ripopolamento borghi”

Crotone Attualità

Riceviamo e pubblichiamo un documento sul tema dei migranti sottoscritto dalla cooperativa Agorà Kroton. Nel documento la cooperativa, inquadrando il contesto del fenomeno migrazione, propone la ricetta per un’accoglienza efficace che porti in breve tempo all’integrazione dei migranti.:

Le migrazioni sono da tempo considerate un fenomeno sociale ed emergenziale, ma che ormai devono essere acclarate come realtà storica. Le migrazioni caratterizzano, da sempre, il corso dell’umanità ma nell’ultimo periodo sono divenute più sistemiche.

Quando si parla di migrazioni indichiamo un processo di mobilità che porta le persone a lasciare il proprio paese di origine per vari motivi (la povertà, lo sfruttamento lavorativo, le persecuzioni politico e/o religiose, l’omofobia, le guerre) e ad entrare in contatto con una dimensione socio-culturale dissimile dalla propria. Questa situazione porta con sé la necessità di un adattamento, e insieme ad esso una difficoltà, spesso trascurato dal senso comune del paese ospitante e sottovalutato dalle normative vigenti.

Il fenomeno delle migrazioni in Calabria, negli ultimi quindici anni, è diventato sempre più consistente anche per la conformazione geografica del territorio che lo avvicina alla Sicilia di fatto si configura come una realtà di insediamento a lungo termine. Infatti secondo dati ISTAT, aggiornati al 1° Gennaio 2015, si è passati dalle 13.000 presenze del 2001 alle 91.354 attuali.

La Calabria non è più un luogo di transito, ma una terra dove i migranti, cominciano a sperare di poter iniziare stanzialmente una nuova vita. Nella provincia di Crotone, sempre secondo i dati ISTAT del 2015, sono residenti 9.063 migranti. Popolazione straniera residente in provincia di Crotone al 1° gennaio 2015. Sono considerati cittadini stranieri le persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.

Tra i 9.063 residenti stranieri che corrispondono ad una incidenza del 5.20% della popolazione residente (Variazione % anno precedente del +10.3%), per lo più distribuiti nei comuni di Crotone, Isola di Capo Rizzuto e Cirò Marina, si evidenziano tendenze demografiche che lasciano trasparire una stabilizzazione della presenza straniera sul territorio provinciale.

Dai dati ISTAT 2015 emerge che la comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 34,5% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dal Marocco (15,4%) e dall'Ucraina (6,8%).

Analisi dei servizi. Il fenomeno delle migrazioni diventa sempre più visibile sia per la popolazione che per chi opera nel settore, assistendo nel tempo ad un incremento delle richieste di aiuto in materia socio-assistenziale e parallelamente ad un incremento di situazioni xenofobe e razziste (difatti realtà come Forza Nuova cercano sempre di più di entrare in queste dinamiche proponendo ronde e manifestazioni cittadine contro la popolazione migrante). Questa nuova dimensione ha reso necessaria l’elaborazione di risposte articolate e mirate ad offrire un riscontro efficace alle diverse situazioni che si presentano mediando anche con la popolazione locale.

Una delle ragioni dell’incremento della popolazione straniera è la presenza a Crotone di uno dei più grandi Centri di Accoglienza d’Europa per i richiedenti asilo che,nel corso degli anni, ha contribuito a determinare una situazione di sovraffollamento e di disagio, rafforzando una metodologia di intervento di tipo emergenziale e assistenziale, mettendo così in atto delle risposte e delle prestazioni standardizzate.

Un' alternativa a questa forma di accoglienza è data dai centri SPRAR presenti nel territorio, i quali negano l’idea di una assistenza caritatevole ,prediligendo l’offerta dei servizi che aiutano il singolo migrante a raggiungere una reale e piena consapevolezza della sua situazione personale offrendo gli strumenti e le competenze per una concreta autonomia.

Criticità e prospettive. Le realtà presenti sul territorio locale si scontrano quotidianamente con i limiti implicitamente connessi al fenomeno migratorio in quanto tale, unitamente alle difficoltà legate ai sistemi organizzativi dei servizi, non riordinati alla luce dei nuovi bisogni che emergono dalla collettività e dalle comunità locali. Nella situazione attuale, in cui l’immigrazione è strutturale, è necessario rafforzare la relazione tra interazione e migrazione, non solo in termini di solidarietà e universalismo dei diritti, ma soprattutto come riorganizzazione organica che richiede l’attuazione di politiche, nazionali quanto locali, di interazione e non di assimilazione.

È evidente nella realtà crotonese la difficoltà di trovare risposte alla problematicità dei migranti senza fissa dimora, non beneficiari di progetti di accoglienza, sono costretti a vivere in condizioni disumane per le strade popolando spazi marginali della città come la stazione ferroviaria di Crotone dove, a causa della mancata previsione di un posto in struttura d'accoglienza nelle more del rinnovo del permesso di soggiorno, è una delle maggiori cause di questo fenomeno, che porta i migranti a soggiornare per mesi in attesa della fine di tale iter burocratico.

La quantità di persone presenti è difficilmente accertabile, viste le dimensioni della stazione e la situazione precaria in cui vivono i migranti, che li porta ad intraprendere improvvisi spostamenti per uscire da questa situazione drammatica. Dai dati elaborati durante l’attività ambulatoriale del progetto Mesoghios di Intersos, attivo da Giugno 2014, e dai monitoraggi effettuati all’interno della stazione, il numero delle presenze al 13/07 si attesta verosimilmente fra le 110 e le 130 persone.

All'interno dell'ambulatorio, che dopo un anno di attività ha avuto 1537 accessi (6 Luglio 2015), il 58,3% dei pazienti è proveniente dalla stazione ferroviaria e sul totale delle patologie riscontrate più di una su quattro è dovuta alle condizioni abitative.

L'ampio spazio della stazione si è gradualmente diviso fra le varie etnie rappresentate. Subsahariani, Afghani, Pakistani, si ritrovano in zone distinte. Le persone provenienti dal Pakistan sono la maggioranza, e dimorano nella zona dei vagoni merci dismessi. Al centro della zona abbandonata della stazione, in una ex struttura manutentiva, dormono ragazzi africani ed afghani, e altri ancora risiedono sotto al cavalcavia che domina la ferrovia. Molti subsahariani orbitano invece attorno all'attuale struttura di manutenzione e all'ampio piazzale antistante.

Un contesto come questo compromette le condizioni di salute delle persone che abitano temporaneamente qui, e l'obbligata promiscuità del pernottamento aggrava ulteriormente il quadro. Inoltre all’interno della stazione l’acqua è il problema più importante: le fontanelle risultano chiuse e l’accesso alla toilette è limitato. Anche le 6 fontane dislocate nell’area urbana limitrofa non sono sempre aperte.

Questa popolazione di "invisibili" è divenuta visibile solo dopo l'accensione delle luci della ribalta da parte delle cooperative sociali, quali l'Agorà Kroton, Baobab, Kroton Community e l'ONG Intersos

La maggior parte di queste persone è costituita da migranti che devono ancora effettuare la richiesta di asilo, seguono i titolari di protezione internazionale e/o umanitaria in attesa di ritirare il permesso di soggiorno rinnovato e di chi è in attesa di un appuntamento per poter richiedere il rinnovo dello stesso.

Una serie di soluzioni a molti dei problemi della realtà crotonese è stata trovata grazie al forte impegno assunto da chi opera all'interno del terzo settore, come cooperative sociali, associazioni e organizzazioni di volontariato. Infatti, sino al 2010/2011, l'iter burocratico per il rinnovo del permesso di soggiorno era reso ancora più difficoltoso dal requisito della residenza. Tale ostacolo è stato superato grazie alla creazione, presso l'anagrafe dei comuni di Crotone e Isola C. Rizzuto, del registro dei senza fissa dimora che consente l'assegnazione di un indirizzo virtuale a ciascun migrante presente sul territorio, al fine di formalizzare e di completare la procedura burocratica. Nel 2012/2013, a seguito della tenacia di chi opera nel sociale, l'ASP di Crotone ha iniziato a rilasciare il codice STP e le prescrizioni sanitarie. Solo nel corso dell’ultimo anno i richiedenti asilo e i titolari di un permesso di soggiorno sono stati equiparati ai disoccupati concedendogli il diritto all'esenzione ticket.

Conclusioni: per un migliore sviluppo di politica di interazione si posso pensare alcune azioni specifiche quali: politiche di ripopolazione dei paesi che vivono il fenomeno dello spopolamento a causa dell’emigrazione interna; aprire una riflessione sulla possibilità di alleggerimento dell’iter amministrativo connesso alla legittimazione della situazione del migrante; esternalizzazione delle competenze per l’espletazione delle pratiche burocratiche anche al privato sociale; snellimento dell'iter burocratico, presso la Questura di Crotone, attraverso la creazione di un canale preferenziale per i migranti senza fissa dimora; creazione di un punto di osservazione da parte del Ministero dell'Interno che possa promuovere e verificare le politiche migratorie applicate nei territorio dove insistono i centri di accoglienza più numerosi; incremento dell’ organico in corpo all’Ufficio Immigrazione della Polizia dello Stato”.

Agorà Kroton