Terminata oggi la campagna di pesca sportiva/ricreativa del tonno rosso
Come disposto dal Decreto 14637 del 23 luglio del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, dalle 8 di oggi è cessata la campagna di pesca sportiva/ricreativa del tonno rosso (Thunnus Thynnus).
Questa specie di tonnide è da tempo minacciata dall’eccessivo sfruttamento degli stock presenti nel Mediterraneo come negli Oceani, il quale pone a rischio la sua stessa sopravvivenza ed è, pertanto, particolarmente tutelata dall’Ordinamento internazionale tramite l’lCCAT (International Commission for Conservation of Atlantic Tuna), un’organizzazione internazionale di cui è parte anche la Comunità Europea.
Il tonno rosso, che a differenza delle altre specie simili più comuni nel mediterraneo (alalunga, alletterato, palamita, tombarello) può superare anche i seicento chili di peso ed i tre metri di lunghezza, è particolarmente ricercato dal mercato giapponese, dove può essere venduto, al dettaglio, a quaranta euro al chilo.
La sua pesca, rigidamente regolamentata quando svolta a livello professionale dalle grandi imbarcazioni specificatamente autorizzate dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali può, previa autorizzazione rilasciata dagli uffici delle Capitanerie di porto, essere esercitata anche dai diportisti che praticano la pesca sportiva/ricreativa.
Tuttavia, il decreto del ministero, considerato il raggiungimento della quota assegnata all’Italia per la pesca sportiva, ha disposto il divieto per questi ultimi di cimentarsi nella pesca del grosso pelagico fino alla campagna di pesca del prossimo anno.
La pesca sportiva del tonno rosso determina, per il trasgressore, le pesanti sanzioni, da 1.000 a 3.000 euro e sequestro di attrezzi e pescato.