Il F.A.C.E. torna ad Ecolandia
Un viaggio dentro la forma libera dell’arte totale, per immergersi nel flusso di ispirazione e di energia di chi ha il coraggio di mettersi in gioco, di non tacere. Nove giorni per sperimentare la libera circolazione di idee in movimento lanciate a diverse velocità per non spegnere il nostro pensiero.
E’ il F.a.c.e. 2015, festival dell’arte, creatività ed ecocultura che rilancia il messaggio forte e diretto rubato a De André in una notte di sogni concreti: “anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”.
Sotto la direzione artistica di Paolo Giosuè Genoese e Paolo Albanese, apre i battenti la sesta edizione dell’evento, erede degli altissimi numeri dei due appuntamenti di agosto e settembre 2014 che hanno visto impegnati più di 65 artisti in altrettante mostre, 24 concerti, conferenze e 12 workshop.
Il “non luogo” che si trasforma lentamente in “luogo” grazie ai continui stimoli culturali è sempre lo stesso - il parco Ecolandia di Arghillà - le date sempre quelle - dal 2 al 10 agosto -, con serate di punta il 2, 3, 6 e il 10, per un contenitore di eventi nato per diventare veicolo di aggregazione, discussione, confronto in piena sintonia con l’identità concettuale del parco.
Tutte le espressioni artistiche rispondono alla chiamata del F.a.c.e. - musica, arti visive, video art, teatro e performance - per creare un caleidoscopico mondo di bellezza, condivisione e ricerca comune in cui ogni artista è impegnato come in una staffetta, che ancora una volta si conferma unica per vivacità artistica, qualità e contenuti.
In accordo con il clima di empatia, che come flusso vitale percorre le stradine di Ecolandia, entra nelle piccole stanze fino a confluire nella piazza del Forte che si trasforma nei giorni della manifestazione in una grande Agorà, quest’anno gli organizzatori hanno deciso di dedicare l’anteprima prevista per il 27 luglio al tramonto, alla memoria di un grande artista, presenza costante delle passate edizioni: Antonio Pepe, che simbolicamente sarà ancora lì lasciando parlare una volta di più le sue opere.
Dopo l’aperitivo, concerto di Fulvio Cama e dj set di Jhivory. Anche questa edizione del F.a.c.e. si conferma come l’unico evento in cui l’artecrazia diventa dinamica di azione responsabile. Possibilmente contagiosa.