Tagli alla Sanità, Cisal: la Calabria continua a pagare il prezzo più alto
Intervenendo, oggi pomeriggio, a Vibo Valentia ad un evento della Cisal, la Confederazione italiana sindacati lavoratori autonomi, il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, ha, tra l’altro, sostenuto che “Dopo le sentenze della Corte Costituzionale su pensioni e pubblico impiego, il Governo mette mano a un altro "bancomat", la Sanità. E per giustificarsi, fa finta di “scoprire” sprechi di cui si parla da decenni, senza peraltro indicarne circostanze e responsabilità precise.”
"Ad essere penalizzata più di ogni altra regione – si legge in una nota - è ancora la Calabria. Sollevando seri dubbi se tra Matteo Renzi e Beatrice Lorenzin c’è sufficiente intesa per avviare la sanità verso condizioni più accettabili, il leader della Cisal, guardando a quanto accade in Calabria, ha aggiunto che “Il diktat di queste ultime ore del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, cozza contro la assunta decisione di sbloccare il turn over, invitando il Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria Massimo Scura ad alimentare la fiammella della speranza per la sanità calabrese, spianando la strada per nuove assunzioni. “
“Visti i risultati fallimentari della previdenza complementare, che avrebbe dovuto supportare le pensioni dell’INPS già colpite dall’introduzione del sistema contributivo – ha insistito Francesco Cavallaro - non vorremmo che sui milioni di pensionati indigenti si abbattesse anche il disastro di un sistema sanitario di élite inaccessibile ai cittadini calabresi meno abbienti. Tutto questo, mentre il Paese dei contribuenti onesti - lavoratori dipendenti e pensionati in particolare - paga tasse pesantissime in attesa che il Governo “scopra” finalmente l’assoluta priorità di una seria Riforma Fiscale che, con l'introduzione del contrasto di interessi, ponga fine all’insopportabile evasione di ben 180 miliardi annui”.