Confapi Calabria, Napoli: siamo alle porte dell’inferno
“Siamo alle porte dell'inferno, una crisi nella crisi quella calabrese fotografata dall'ultima indagine Svimez. È arrivato il momento che la politica prenda atto della realtà e avvii misure adeguate per accorciare il divario, il solco creatosi tra Nord e Sud, sempre più abissale e che, di fatto, frena la crescita di tutto il Paese”. Ad affermarlo il Presidente di Confapi Calabria, e componente della giunta nazionale, Francesco Napoli.
“D'altronde Svimez non scopre l'acqua calda. Certifica, con tanto di numeri, dati e grafici, quello che noi imprenditori diciamo da mesi, anni – continua Napoli. La capacità politica è debole, l'amministrazione pubblica inefficiente e la “macchina”, nel Mezzogiorno e tanto più in Calabria, è spesso mal progettata, disegnata su incentivi distorti, e di conseguenza poco efficace per svolgere i compiti che le sono affidati. Ma dietro le fredde cifre ci sono storie, volti e persone che non possono lasciarci indifferenti. Servono azioni concrete ed un governo, sia regionale che nazionale, che deve ricredere nel sud e nelle sue potenzialità con nuovi investimenti e progetti seri.”
“Solo attraverso una ripresa del Mezzogiorno possiamo portare in equilibrio l'economia nazionale. Ci sono segnali di ripartenza sul territorio. Turismo, natalità delle imprese, esportazioni in alcuni settori. Bisogna cogliere l'occasione di un buon utilizzo dei fondi strutturali europei e dei fondi di coesione nazionali. E purtroppo siamo in netto ritardo. Allo stato attuale si sono già persi due anni, nella programmazione 2014-2020 siamo ancora nella fase di approvazione e definizione dei piani.”
“Vogliamo stare ancora alla porta a guardare? Quello che chiediamo è l'avvio urgente di un tavolo nazionale che abbia come priorità la Calabria e il mezzogiorno”.