Premio letterario Caccuri, i tre finalisti si raccontano
Un atto di accusa alla generazione degli anni ottanta; una raccolta di interviste, suggestioni e spunti tutti femminili; una lunga testimonianza che oscilla tra l'autobiografico e gli anni di cui si è stati protagonisti: sono queste, sinteticamente, le tre premesse da cui si sviluppano rispettivamente Non è tempo per noi di Andrea Scanzi, Il potere delle donne di Maria Latella e Ricordati di vivere di Claudio Martelli.
Moderata dalla giornalista Marianna Aprile, si è svolta tra confronti e scambi reciproci la conferenza stampa di presentazione dei tre finalisti del Premio Letterario Caccuri e dei loro libri prima che questa sera, 9 agosto, prenda il via la seconda serata.
Ho provato a raccontare la generazione degli oggi quarantenni - spiega Andrea Scanzi - perché era evidente che di lì a poco sarebbe diventata dominante in tanti settori della società. Ho cercato di descriverne le caratteristiche, gli esempi, i personaggi pop, il suo tutto e il suo niente, suggerendo, per quanto possibile, ciò che potrebbe fare per alzarsi e abbandonare definitivamente la panchina.
Il mio è un libro generosamente costruito con le confessioni e i consigli delle donne di tante generazioni- dice Maria Latella -. Ed è anche questa un'opera dedicata a una generazione, quella dei ragazzi e delle ragazze nati dopo gli anni ottanta, i cosiddetti millenials. Proprio loro, checché se ne dica, hanno molti role model a cui fare riferimento e che meritano di essere descritti.
Il mio è un approccio un po' diverso - esordisce così Claudio Martelli – probabilmente per l’evidente differenza d’età. Perché la mia è una storia individuale, che mi riguarda. Ho scelto questo titolo perché, chiaramente, penso che la vita vada vissuta tutta e in pieno. Non mi sono posto, però, il compito di insegnare ma, piuttosto, quello di testimoniare la mia esperienza. Vissuta quando la politica era tutta un’altra cosa.