Alluvione Rossano, Caracciolo: “90% dei danni responsabilità dell’uomo”
"Fatte salve le indagini in corso della Procura di Castrovillari, l'argine del torrente rossanese Citrea, crollato nella piena di mercoledì 12 agosto, era stato probabilmente modificato, attraverso forse l'eliminazione del terrapieno di sostegno, proprio nel punto in cui quel torrente curva e quindi riceve la maggiore spinta dell'acqua. A parte l'eccezionalità dell'evento atmosferico, il 90% dei danni anche di questa alluvione deriva da responsabilità dell'uomo. Urge un piano pluriennale per la messa in sicurezza in tutta la Calabria." È quanto denunciato dal geologo Tonino Caracciolo, già Coordinatore Tecnico del PAI (Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico), intervenendo stamani (martedì 18 agosto) al dibattito sull’alluvione che ha colpito l’Area Urbana Corigliano-Rossano, ospitato presso il lido-ristorante Gypsy sul Lungomare di Rossano.
Promosso da LaC News 24 in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Lenin Montesanto, il confronto è stato condotto dalla giornalista Emily Casciaro. – Sono intervenuti inoltre il consigliere regionale Giuseppe Graziano, il Sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti, il vice sindaco di Corigliano Calabro Francesco Paolo Oranges, Olga Petrucci del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ed il responsabile della Caritas Diocesana. Don Pino Straface.
“I torrenti – ha detto Antoniotti – non vengono monitorati. Non c'è alcuna manutenzione. La situazione generale resta di grave confusione legislativa con un pericolosissimo rimpallo di competenze fra le diverse istituzioni coinvolte. Qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Serve però adesso – ha aggiunto – l'intervento del Governo nazionale. Inizieremo ad aggredire le emergenze con i primi fondi garantirci dalla Regione Calabria e dalla Provincia di Cosenza, ma se il Governo ci abbandona non andremo da nessuna parte. I danni subiti dagli operatori economici e turistici e dalle famiglie sono enormi.”
“Abbiamo registrato con grande favore – ha detto Oranges – l'indagine aperta dalla Procura di Castrovillari sull'alluvione. Occorre che si verifichino tutte le responsabilità. In questi 40 anni si è costruito ovunque, si sono realizzati agrumeti negli alvei. Ci auguriamo adesso che la stessa celerità dimostrata dal Governo nazionale per altre aree del centro nord colpite da analoghi eventi venga confermata per i nostri territori.”
“Ancora una volta – ha dichiarato Graziano – vi sono purtroppo responsabilità dell'uomo per quanto accaduto. Sviluppo disordinato e mancanza di manutenzione degli argini rappresentano l'emergenza che dobbiamo affrontare in tutta la regione. I sorveglianti idraulici ormai fanno altro. I forestali non ci sono più. Né ci sono fondi per la prevenzione. Così come non è rimasto nessuno a presidiare la montagna. Non dobbiamo aspettare i fondi dal Governo centrale ma fare subito prevenzione attiva. Purtroppo 40 anni di regionalismo hanno distrutto la Calabria. Ci aspettiamo adesso dal Governo una cifra adeguata per i danni subiti: oltre 500 autovetture distrutte, tante case alluvionate, centri storici da mettere in sicurezza. In caso contrario dovremo protestare. Le norme ci sono. La classe politica deve avere il coraggio di cambiare. Il deficit è nella politica. Ma anche i cittadini devono cambiare mentalità. Adesso dobbiamo fare fronte comune.”