Cai Cosenza: obiettivi comuni per lo sviluppo della Sila

Cosenza Attualità

“Il Club Alpino Italiano, da sempre, promuove il camminare, “l’andar per monti”; un’attività non fine a se stessa, ma un mezzo per conoscere ed esplorare le montagne ed i territori, studiare l’ambiente e tutelarlo.” È quanto rende noto Mario Mele, Presidente del CAI di Cosenza.

“Il nostro volontariato – prosegue Mele - non è solo passione per la montagna, ma una scelta etica che trascende tutte le logiche utilitaristiche che mette a disposizione impegno ed esperienza per valorizzare il patrimonio montano, mettendo a disposizione un volontariato non del tipo dopolavoristico-dequalificato, ma portatore di conoscenze, esperienze e capacità non professionistiche, ma professionali.

Il CAI sostiene che l’utilizzo “sostenibile” di tale patrimonio può creare immediate prospettive di lavoro per i giovani che si impegnano con professionalità a gestire le opportunità del turismo montano in Sila.

In Calabria il Club Alpino Italiano ha trovato un ottimo interlocutore con il Parco Nazionale della Sila stipulando una convenzione per il tracciamento di oltre 700 Km di sentieri nel Parco Nazionale della Sila con riferimento all’art. 2 della legge n.776/85.

La rete di sentieri progettata nel PNS permette la fruizione escursionistica di itinerari meravigliosi nei diversi paesaggi naturali ed antropici della Sila.

IL CAI di Cosenza, consapevole di assegnare agli escursionisti e altre istituzioni un ruolo primario per la collaborazione per la salvaguardia ed il monitoraggio del territorio del PNS, - sostiene il Presidente del CAI di - ha realizzato l’analisi e lo studio di fattibilità di un’ App “Sentieri del Parco” per segnalare con pochi e semplici click “osservazioni” sullo stato dei sentieri, rifiuti di ogni genere, abusivismo, strutture danneggiate, attività abusive, ecc.

Inoltre, la Commissione TAM (Tutela dell'Ambiente Montano) del CAI di Cosenza, in sinergia con le altre Commissioni e Gruppi della Sezione, ha collaborato con diversi Comuni per il ripristino di antichi sentieri e la segnalazione di scempi ambientali. Inoltre, prima dell’inizio della stagione estiva ha promosso la campagna “No! Agli atti di inciviltà!” ed elaborato il questionario on line: “Cosa ne pensi dell' inciviltà?" sulla pagina Facebook del CAI Cosenza.

Le analisi dei primi risultati mettono in evidenza le cause principali degli “atti di inciviltà”: Mancanza di rispetto per il bene comune, Ignoranza/negligenza, Menefreghismo atavico, Mancanza di vigilanza, Mancanza di sinergie da parte delle istituzioni contro il degrado, ecc. Mentre tra i principali suggerimenti per prevenire e/o rimuovere i “segni di inciviltà” si registrano: Attivare un sistema di controlli serrati per contrastare il fenomeno dell’inciviltà dilagante, Sanzioni pecuniarie e penali severe, Sensibilizzare docenti e famiglie al rispetto dell'ambiente da parte dei giovani, Campagne promozionali per il rispetto del bene comune, Partecipazione più attiva dei cittadini alla tutela ambientale.

Oltre i suggerimenti registrati, il CAI propone delle iniziative a “costo zero”, ad esempio: riservare per i picnic solo alcune zone debitamente sorvegliate, vietare manifestazioni nelle quali gli organizzatori non garantiscano la tutela dell’ambiente, vietare il traffico su alcune strada di montagna, ecc. Queste iniziative potrebbero dare risultati immediati sulla tutela dell’ambiente, ma ovviamente si rende necessaria la collaborazione delle istituzioni preposte alla vigilanza e la partecipazione delle Pro-Loco e delle amministrazione dei Comuni del Parco. I divieti e le regole – conclude Mele - non servono se nessuno le fa rispettare.”