L’amministrazione comunale di Cosenza da corpo al progetto su Alarico
Seduta di insediamento per il Comitato tecnico-scientifico e organizzativo chiamato a progettare programmi ed eventi turistico-culturali legati alla leggenda di Alarico, la cui costituzione è stata formalizzata dall'Amministrazione comunale il quattro agosto scorso. Un insediamento 'aperto', perché nella Sala degli Stemmi della Provincia di Cosenza si è sviluppato un bel confronto anche grazie alla presenza di tante persone, studiosi e appassionati, ben lieti di esternare la propria disponibilità a contribuire, con competenze e documenti, al percorso che il Comitato vorrà intraprendere.
Al tavolo, col Sindaco Mario Occhiuto, i colleghi dei viciniori Mendicino e Carolei – Franco Greco e Antonio Palermo, ed una rappresentanza dei componenti del Comitato: Pietro De Leo, Maurizio Misasi, Franco Dionesalvi. E poi il sinologo Francesco Sisci, quale coordinatore del progetto su Alarico con particolare riferimento alla comunicazione.
“La riqualificazione del centro storico non può passare solo attraverso il recupero dei palazzi, che pure per la parte pubblica abbiamo fatto, ma passa attraverso il turismo”. Da qui è partito il Sindaco Mario Occhiuto che, dal suo insediamento sta lavorando al progetto di proiezione della città di Cosenza nei flussi turistici internazionali proprio attraverso la figura di Alarico e del tesoro, frutto del Sacco di Roma, sepolto con il re goto sotto il Busento. È vero, tante città, italiane ed europee, sono state capaci di costruire la loro fortuna anche su piccole cose, meno importanti della vicenda di Alarico, suffragata da fonti scientifiche, leggenda solo perché la tomba non si è mai trovata. “Ora è il momento, e per questo abbiamo messo in piedi un comitato ad hoc, di realizzare un piano della ricerca – afferma Occhiuto - e di lavorare ad una grande operazione mediatica”. Cosa che nei fatti è già in atto, dal momento che di Cosenza e Alarico sta per scriverne ad esempio Sette, il settimanale del Corriere della Sera.
Aldilà della presenza del tesoro nella quale crediamo e che rappresenta la molla dell'intero progetto, l'attualizzazione di Alarico rappresenta un altro elemento di forte suggestione. Ce la traduce, e ci convince, Francesco Sisci quando, tra le sue prossime 'mosse', cita l'organizzazione di un convegno sul valore geopolitico di Alarico nel mondo di oggi, con Lucio Caracciolo direttore di Limes ed editorialista di Repubblica. “Siamo in un momento storico che riprende la situazione di Roma nel 400 al momento del Sacco. Oggi l'Occidente si sente minacciato: le Torri, l'Isis, i migranti, fino al crollo della borsa di Shangai. Tutte le nostre certezze sono state profondamente scosse. Alarico diventa il nostro contatto con la nostra storia. Allora parliamo di Alarico per parlare a tutto il mondo e ne cerchiamo il tesoro per dare un senso al presente. Nella ricerca del tesoro risiede il vero tesoro”.
Su questa traccia si è sviluppato l'intenso confronto che ha coinvolto la quasi totalità dei presenti. Una tale ricchezza di conoscenze - d'altra parte dice bene il prof. De Leo quando afferma “non partiamo mica dal nulla o da qualcosa di nuovo” - che prende una direzione naturale, che il Sindaco Occhiuto nelle sue conclusioni trasforma in un concreto percorso d'azione. “Il nostro Piano della Ricerca deve raccogliere e mettere ordine in tutto quanto già esiste su Alarico mentre il Comitato si dividerà in gruppi - tecnico-scientifico, storico e creativo – per continuare in nuove realizzazioni, ed anche sulla ricerca del tesoro”. Sullo sfondo c'è il Museo virtuale di Alarico, alla confluenza dei fiumi, già beneficiario di finanziamento (seppure ridimensionato) da parte della Regione. “L'archivio dell'esistente è già il nostro prezioso punto di partenza – fa eco Sisci – che come primo acconto consegneremo alla stampa estera in un prossimo incontro nella capitale”.