Prefettura Vibo, Niglia: “Avviare mobilitazione”
“La notizia letta sulla circolare diffusa dal Viminale è a dir poco scioccante. L’avvisaglia dei mesi scorsi, materializzatasi nelle ultime ore, è un colpo da ko per il territorio della provincia di Vibo Valentia che deve ricorrere a tutte le sue energie per fronteggiare la scelta e lottare per la sua revoca”. È quanto scrive Andrea Niglia, presidente della Provincia di Vibo.
L’accorpamento della Prefettura di Vibo Valentia con quella di Catanzaro, dice ancora Niglia "suona come una severa beffa sulle legittime aspettative di un’area che aveva trovato proprio nell’Ufficio Territoriale di Governo lo strumento più proficuo per combattere la pericolosità ambientale, favorire la più strenua difesa del posto di lavoro, dibattere la problematica più scottante della società che soffre. Chi ha le idee chiare sa che la difficile situazione in cui versa tutto il territorio provinciale è stata al centro dello straordinario impegno degli Uffici della Prefettura che come si ricorderà operano ormai da diversi mesi e senza sosta pur di offrire il massimo sostegno a tutte le iniziative di lotta ingaggiate soprattutto dal mondo dei lavoratori vibonesi".
"Le vicende legate ai lavoratori della Provincia, alle aziende che operano nei dintorni - aggiunge il presidente - hanno trovato nella struttura della Prefettura non soltanto il conforto ideale quanto la disponibilità più piena per avviare a soluzione ogni tipo di problema. Ma è giusto anche evidenziare che l’Ufficio territoriale di governo si è ampiamente distinto per l’opera esercitata in tutti i comuni dove ha imposto la più sana correttezza politico amministrativa intervenendo in quelle realtà che hanno originato atti amministrativi discutibili e non consoni al più perfetto clima di legalità".
per questo Niglia afferma che "Il governo centrale non può non prendere atto che questa sorta di “punizione” per la provincia di Vibo Valentia non può che diffondere sfiducia nelle popolazioni. Quelle stesse che avevano ripreso a sperare grazie alle garanzie offerte attraverso l’impegno della Prefettura. Tutto questo porta a dover creare una forte mobilitazione capace di impegnare le forze attive della politica, delle istituzioni, degli enti e delle associazioni pronti a promuovere un’azione di forte lotta per far retrocedere il Viminale dalle intenzioni manifestate nella circolare di queste ultime ore".
"La scelta - conclude - suona come una severa condanna nei confronti di un territorio impegnato a recuperare la propria condizione proprio mediante il vigoroso aiuto della Prefettura che ha dimostrato, con le sue articolazioni operative, di poter interpretare le giuste esigenze di una provincia che ormai da anni lotta contro l’imperversare della delinquenza organizzata, la galoppante disoccupazione ed il freno ad ogni attività economica ed imprenditoriale. Spetta, adesso, alle rappresentanze politiche ed istituzionali, ai sindacati e alle associazioni trovare un momento di forte condivisione su un progetto che dovrà propiziare le condizioni per annullare la penalizzante “volontà” del Viminale. Bisogna metterci la faccia e far capire che il futuro di questa provincia senza la Prefettura non può che finire alle ortiche”.