Continua il viaggio del romanzo “Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna
Continua il viaggio del romanzo “Il cacciatore di meduse” di Ruggero Pegna, pubblicato lo scorso luglio da Falco Editore (Distribuzione Messaggerie Libri). Domani sera, alle ore 19.00, per volontà della Fondazione Odyssea, sarà presentato a Palazzo Giunti di Crotone nel quadro degli “Incontri del caffè letterario” organizzati dal Distretto Culturale Urbano. La serata sarà condotta dalla giornalista Giulia Tassone. Oltre ai dialoghi con l’autore, sono previsti momenti musicali curati da Francesco Domenico Stumpo alla chitarra e Francesca Loria alla voce.
L’attualissima e struggente storia di Tajil, il bambino somalo che, con la madre e un piccolo Pinocchio in una borsa, lascia la sua capanna sul fiume Jubba per traversare il deserto e il mare su uno dei tanti barconi della speranza, dopo aver emozionato il pubblico del Premio Sele d’Oro di Oliveto Citra (Salerno), sbarca a Crotone.
“Una tappa speciale – dice lo stesso Pegna – in quanto, nel romanzo, Tajil ci passa davvero, rimanendo incantato alla vista del Castello in mezzo al mare di Isola Capo Rizzuto, secondo la sua immaginazione tenuto a galla da migliaia di meduse!”.
A Tajil aveva parlato di questo castello, a suo dire incantato, un altro piccolo migrante algerino conosciuto nel centro accoglienza Sant’Anna. Da quel momento, il suo desiderio fu quello di vederlo con i suoi occhi: “Nonno Jubba m’insegnò ad accontentarmi delle cose che non costano, come il mare, le stelle, le mie meduse. Per il castello nel mare, però, sarei disposto a pagare anche cento lire!”.
Una storia emozionante e commovente che racconta in modo originale, tra la realtà della cronaca dei nostri giorni e il candido mondo fiabesco visto dallo sguardo di un bambino, il dramma di migranti, profughi e miseri di tutto il mondo. Una storia che viaggia insieme ai sogni e desideri di Tajil e di sua madre, facendo approdare i lettori in una dimensione in cui a prevalere sono i buoni sentimenti. Un romanzo che esalta il valore dell’accoglienza e offre, attraverso la chiave della solidarietà e dell’amore tra uomini di culture e colori diversi, quella soluzione che nella realtà sembra a molti impossibile, cioè la perfetta integrazione e la civile convivenza. Il nonno di Tajil non aveva dubbi: “La Terra è di tutti e quello che conta non è il colore della pelle, ma quello del cuore!”. L’ingresso all’incontro è libero.