Michelangelo Giordano si esibirà a Reggio Calabria, nella sua città natale

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Giordano

Il cantautore Michelangelo Giordano si esibirà a Reggio Calabria, nella sua città natale, domenica 13 settembre alle ore 20:30 in occasione dell’attesa Festa Patronale. Una festa che, ogni anno, suscita l’interesse non solo di tutti i cittadini reggini, ma anche degli abitanti di tutti i paesi limitrofi che affollano le strade di Reggio per cinque giorni di grandi eventi.

Per l’occasione la città riserva al cantautore calabrese una delle location più prestigiose, infatti Michelangelo terrà il suo concerto in Piazza dell'Indipendenza che apre il bellissimo Lungomare di Reggio Calabria.

L’evento è patrocinato dal Comune di Reggio Calabria e, per l’occasione, Michelangelo Giordano verrà accompagnato sul palco da musicisti esclusivamente reggini nella seguente formazione: Massimiliano Lo Iacono alle chitarre, Adolfo Zagari alla fisarmonica, Pasquale Campolo alla batteria, Nino Scopelliti al basso e Roberta Vozza ai cori. Una scelta che testimonia, ancora una volta, il legame imprescindibile del cantautore con la sua terra d’origine.

Durante il concerto Michelangelo Giordano presenterà i brani del suo album intitolato “Le strade popolari”. L’album “Le strade popolari”, uscito nel mese di giugno 2015, ha suscitato l’interesse di radio e stampa per contenuti e stile; un album con una netta impronta cantautorale, ricco di sonorità etniche mediterranee e testi in lingua italiana e in lingua dialettale calabrese; un viaggio musicale tra tradizione e contemporaneità fatto di bellissime terre di sole, di luoghi indimenticabili e mondi dimenticati in cui si possono incontrare personaggi bizzarri e stravaganti con i loro vizi, pregi e virtù.

“Le strade popolari” è il disco d'esordio di Michelangelo Giordano escluso da Sanremo per i “troppi voti”; per questo motivo il cantautore ha condotto il festival di Sanremo nell'aula del tribunale.

"Le strade popolari" è il nuovo album del cantautore Michelangelo Giordano che include 11 brani scritti dallo stesso cantautore ed arrangiati dal produttore artistico Stefano Pulga (già produttore di Edoardo Bennato ed arrangiatore, tra gli altri, per Gilbert Montagnè). L'album ha una netta impronta cantautorale, arricchito da sonorità etniche mediterranee. Un’attenzione particolare viene prestata da Michelangelo nella cura dei testi di ogni singolo brano dell'album. Oltre a canzoni autobiografiche, sono presenti brani di denuncia e impegno sociale che, il cantautore calabrese, decide di trattare a volte con una pungente ed originale ironia come nei brani "Chi bussa alla porta" e "Il paesino di periferia"; altre volte in modo crudo, schietto e spietato come nel brano "Nella stanza chiusa a chiave" ispirato alla storia di Natascha Kampusch; oppure in "Non cangiunu li cosi" in cui punta il dito contro le criminalità mafiose, l'abuso di potere e l'omertà.

Invece, per parlare d'amore Michelangelo Giordano cerca una maturità dettata da viscerali esperienze personali come nel brano "L'amore ci chiede amore" che diventa un inno universale all'amore.

Nell'album sono presenti anche due brani, "Dolce e amara" e "Sutta a luna", che Michelangelo Giordano dedica alla sua terra d'origine e che rappresentano perfettamente la bellezza ed i contrasti delle terre del Sud.