Amantea, Giacco (Pd): “Bilancio di fine estate non esaltante”

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Il porto turistico di Amantea

“Il bilancio della stagione turistica estiva che sta per concludersi non pare esaltante. Se da un lato la crisi economica e dall’altro la chiusura del viadotto Italia e la parziale viabilità in località Principessa hanno rappresentato una congiuntura negativa, disincentivando le presenze nel nostro territorio, c’è comunque da dire che qualcosa – complessivamente – nel meccanismo non ha funzionato.” È quanto dichiara Enzo Giacco, segretario cittadino del Partito Democratico di Amantea.

“Non si tratta di una situazione venutasi a creare negli ultimi anni, - prosegue Giacco - ma di qualcosa che parte da più lontano e che oggi risalta ancora di più.Penso nessuno abbia in tasca la formula magica per restituire la meritata attenzione turistica alla città. Tuttavia occorre riflettere sul fatto che per innescare meccanismi di attrazione dei visitatori e per avviare qualsivoglia strategia di aumento delle presenze è necessario avere un’ idea chiara di sviluppo turistico e programmare interventi precisi. Certamente è necessario porre in essere interventi di lungo periodo in grado di modificare il contesto territoriale, dotandolo, ad esempio, di un’adeguata viabilità, risolvendo una volta per tutte le criticità che ormai si stanno cronicizzando.

Non meno importante è avere cura del mare e della spiaggia, intervenendo per tempo nelle sedi opportune per eliminare o ridurre al minimo le situazioni che interagiscono negativamente sulla loro salute. E’ chiaro che, in tal senso, anche il progetto di un nuovo lungomare (che tanto ha fatto discutere negli ultimi mesi) può rappresentare un’iniziativa assai significativa. Occorre, inoltre, pensare seriamente un programma di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio paesaggistico, archeologico e storico, facendolo conoscere nei giusti canali e preparando un adeguato piano di fruizione dello stesso. La logica del “facciamo contenti tutti” ha mostrato la sua debolezza, ritorcendosi contro le prospettive della città, lasciando tutti delusi. Ed allora, una politica turistica adeguata deve passare innanzitutto dalla capacità di decidere in base ad una strategia chiara, definita e non soggetta a condizioni.

In tal senso, chiamare a responsabilità tutti gli attori coinvolti nelle dinamiche propedeutiche allo sviluppo turistico, non solo coinvolgendoli ma – soprattutto – coordinandoli, è un compito cui le istituzioni locali non possono più venire meno. Non si può più pensare di demandare la crescita al solo contributo dei singoli. Se non matura questa volontà, capace di innescare una generosità di tipo collettivo, la prospettiva sarà – ahimè - quella del declino continuo, poiché nessun marchio d’area troverà attrattività sui mercati. Per questo è importante che Amantea colga il suo momento non esaltante come una sfida, rimboccandosi le maniche e programmando seriamente il domani. Le potenzialità sono immense – conclude - perché siamo stati baciati da una natura e da una posizione geografica che fanno invidia, e perché godiamo di un patrimonio artistico-architettonico e storico-culturale interessante e vasto. Ciò che manca oggi, invece, è una collettività orgogliosa capace di riscoprire lo sviluppo turistico come valore comune. “