Vibo: Confindustria, Cgil, Cisl e Uil definiscono le linee guida per la ripresa ecomomica

Vibo Valentia Attualità

"Dal “Patto per la Calabria” ad una nuova agenda per il territorio. Con questo documento Confindustria, CGIL – CISL – UIL definiscono unitariamente le linee guida strategiche per una fase di crescita e ripresa della produttività del sistema economico vibonese, basato principalmente sul mantenimento delle realtà produttive esistenti ed il rafforzamento del tessuto locale mediante il supporto alla creazione di nuove opportunità di lavoro e d’impresa". E' quanto si legge in un documento cogiunto di Confindustria Vibo, Cgil, Cisl e Uil.

"I sottoscrittori del presente documento - continua la nota - ritengono ormai superata ogni fase della gestione della sola emergenza e delle mere constatazioni degli effetti della crisi, per evolvere nell’ulteriore nuova fase di pianificazione e programmazione ed azioni e di misure attive a favore della crescita. Per compiere questo passaggio, occorre il coinvolgimento delle forze istituzionali, della filiera del sociale ed il coinvolgimento dei corpi intermedi che rappresentano l’ossatura portante del nostro contesto economico, peraltro fragile e frammentato".

"Non un documento di vaghe idee, ma - prosegue il comunicato - l’adozione di un metodo e di un programma teso a definire, in maniera partecipata, una mappa di rivitalizzazione del tessuto sociale ed economico. Tutto ciò con il coinvolgimento degli interlocutori politici, istituzionali e degli apparati tecnici dei differenti livelli amministrativi. Una prova generale di “messa a sistema” degli sforzi di tutti i protagonisti della programmazione e della gestione del territorio e delle sue articolazioni, nel pieno coinvolgimento dei diversi attori attorno ai temi chiave dei fondi comunitari, del lavoro, dell’ambiente, del turismo, delle attività produttive e della spesa pubblica per infrastrutture e servizi. La creazione dunque, di una rete di soggetti capaci di generare sinergie e di tradurre i temi in azioni concrete a sostegno delle infrastrutture materiali (porto, interporto, ferrovie, strade) ed immateriali (connettività, formazione, coesione e dialogo sociale)."

Il contesto di riferimento. I dati economici, strutturali e congiunturali, portati a supporto delle decisioni strategiche sono riscontrabili nelle Note Economiche redatte dalla Banca d’Italia, nell’Indagine sul Sistema Produttivo delle Regioni Meridionali condotta dall’Osservatorio Regionale Banche-Imprese, dall’Osservatorio Economico Provinciale della Camera di Commercio e per ultimo dal Rapporto Svimez che ha suscitato un acceso dibattito.

La lettura congiunta dei documenti citati ha delineato un quadro composito, marcato da forti connotazioni sia positive, sia negative, da cui è stato possibile estrapolare punti chiave che rappresentano nodi vitali delle politiche di crescita, tra questi: principali elementi favorevoli di contesto area “naturalmente” a forte vocazione turistica; consistente patrimonio di beni culturali, artistici ed archeologici; presenza di numerose qualificate specializzazioni produttive (in particolare nei settori agroalimentare e metalmeccanico); presenza di produzioni agricole di qualità;presenza di una “potenziale” rete infrastrutturale materiale; principali elementi sfavorevoli di contesto: ridotti investimenti pubblici per il rafforzamento della rete delle infrastrutture funzionali alle attività produttive e turistiche; abbandono e deperimento delle risorse ambientali e paesaggistiche; prolungata fase di immobilità politico amministrativa; debolezza del sistema produttivo, scarsa propensione agli investimenti privati, mercato del credito asfittico; risorse umane slegate da sufficienti processi di professionalizzazione; carenza di reti infrastrutturali immateriali fruibili dal sistema produttivo.

Dialogo sociale e sistema delle relazioni, prerequisiti di base. Il rispetto delle regole

In Italia ed ancor più nel Meridione ed in particolare nella nostra provincia, la burocrazia è una delle cause principali dello svantaggio competitivo. Dobbiamo ristabilire il corretto e leale rapporto tra Impresa e gestione della Pubblica Amministrazione. Se è sacrosanto stabilire regole stringenti per le imprese, dobbiamo far si che tali previsioni rispecchino pari comportamento da parte di tutti i nostri interlocutori, specie della classe dirigente e politica che ci amministra. È corretto che i dirigenti della PA chiedano qualità certificata, correttezza contributiva e dotazioni finanziarie, piena affidabilità morale e legale delle imprese prima di avviare qualunque tipo di rapporto. È indispensabile riequilibrare tale rapporto pretendendo la stessa qualità di servizi e prestazioni, la stessa affidabilità morale ed etica dell’intera classe dirigente, la stessa garanzia delle risorse finanziarie necessarie allo svolgimento del corretto rapporto tra servizio reso e obbligo di pagamento.

Il territorio

Viviamo in un territorio affascinante ma segnato da grandissime contraddizioni. Bellezze paesaggistiche ed una vocazione turistica d’eccellenza fanno da contraltare ad un uso scriteriato del territorio provato profondamente da eventi alluvionali e franosi di rilevante dimensione. Eventi che, a distanza di quasi 10 anni, hanno ancora la forza di piegare la nostra già fragile economia e che dispiegano ancora effetti disastrosi. A questi eventi straordinari si affiancano le incancrenite, e purtroppo ordinarie, inefficienze di una mancata pianificazione delle risorse e programmazione degli interventi così come di un corretto utilizzo del territorio e delle sue risorse. A conferma che il mancato dialogo produce danni da mancato sviluppo.

Mobilità e trasporti

Le politiche dei trasporti relegano la Calabria ad un ruolo di area di mero attraversamento, senza conferire valore ed alcuna opportunità ai territori interessati. Siamo “attraversati e superati” da tutti e da tutto senza che ciò produca vero valore per la nostra terra. La creazione di una piattaforma logistica integrata ed intermodale, potrebbe conferire, anche grazie alla presenza di una portualità ancora tutta da potenziare e sfruttare, il ruolo sinora negato di cerniera tra i mercati del nord Italia/Europa e lo sbocco naturale sul Mediterraneo.

Export e nuovi mercati

E’ noto che il nostro sistema produttivo sia da sempre fortemente orientato al mercato locale con valori estremamente bassi di presenza sui mercati esteri. Ma negli ultimi anni stiamo assistendo finalmente ad un’apertura verso l’estero, grazie ai nostri prodotti di eccellenza, vedi agricoltura, metalmeccanica e trasformazione agroalimentare. Dovremo saper cogliere le nuove sfide, superare le barriere che ostacolano aggregazioni ed alleanze, utilizzare tutte le occasioni che insieme al mondo politico ed istituzionale programmeremo per rafforzare la presenza delle nostre imprese sui, ricchi o comunque in forte ripresa, mercati nazionali ed internazionali.

Sostenibilità ambientale e turismo

L’obbligo del rispetto delle normative ambientali, oggi delegato alle pubbliche amministrazioni o ai vari commissariamenti, ci obbliga a farcene carico, per quanto di nostra competenza, per contribuire ad eliminare il danno economico di sviluppo e negativa visibilità delle nostre potenzialità e bellezze paesaggistiche. Una crescita sostenibile che sia attenta alle dinamiche ambientali ed alla vocazione dei nostri territori, deve diventare la missione che questo territorio, in tutte le sue iniziative di sostegno e supporto alla costruzione di modelli di business, deve perseguire. Il potenziamento della raccolta differenziata come prima opportunità legata anche alla riduzione dei tributi comunali, sarà la prima risposta concreta per rendere il territorio autonomo nel trattamento e nello smaltimento del rifiuto.

I 7 obiettivi

In maniera sostenibile e determinata i sottoscrittori, che intendono accogliere con spirito inclusivo ogni ulteriore apporto proveniente da ogni soggetto che, a qualunque titolo intendesse cooperare, si sono dati 7 obiettivi concreti e misurabili da cogliere entro il termine del 31 dicembre 2016:

1. Operare ogni sforzo per mantenere e conservare integro l’attuale assetto produttivo imprenditoriale sostenendolo con politiche attive poste in essere da un osservatorio permanente, che possa intervenire preventivamente sul rafforzamento dell’attuale assetto produttivo con interventi di:

a. Internazionalizzazione ed l’export delle produzioni locali, anche quelle ritenute di nicchia mediante realizzazione di almeno 3 iniziative coordinate per il rafforzamento della presenza su mercati esteri.

b. Riduzione dei vincoli e dei punti di debolezza settoriali del sistema territoriale (ambiente e rifiuti per il turismo, infrastrutture e logistica per il manifatturiero, incentivi e marchi per l’agroalimentare, ecc.)

c. Promozione e sostegno di Reti, Consorzi ed aggregazioni di imprese siano essi già esistenti o da promuovere, per migliorare le condizioni di acquisto e di commercializzazione di beni e servizi, l’accesso a misure specifiche dei fondi comunitari, le opportunità di filiera, ecc.

d. Promozione e sostegno alla nascita di nuovi soggetti imprenditoriali (autoimprenditorialità supportata da imprese “tutor”) realizzati anche con il coinvolgimento di soggetti espulsi dal sistema produttivo a causa delle crisi aziendali.

2. Portare a compimento le opere infrastrutturali già appaltate ed ancora “in itinere” quale azione ritenuta prioritaria e strategica per il territorio (su intera base provinciale) operando per ottenere conferma dei fondi comunitari assegnati e procedere con tempestività al loro completamento.

3. Monitorare, informare e sostenere l’accesso al nuovo ciclo di programmazione comunitaria da parte di soggetti pubblici ed enti locali (individuazione ed inserimento nella programmazione operativa regionale per almeno 10 Comuni di opere infrastrutturali urgenti per la messa in sicurezza del territorio, l’edilizia sociale e scolastica, l’adeguamento sismico, energetico, ecc.)

4. Creare le precondizioni per far nascere 1 autorevole polo di attrazione culturale e professionale che possa ben gestire scuole di specializzazione, master professionalizzanti, master class, ecc.

5. Sostenere la creazione di almeno 3 imprese (e più in generale l’intera filiera dell’economia di settore), legate alla valorizzazione e fruizione dei beni culturali (musei, castelli, dimore, parchi ed insediamenti archeologici, ecc.)

6. Sostenere la creazione e realizzazione di 3 iniziative tese a migliorare la qualità della vita ed a sostenere il dialogo e l’inclusione sociale (iniziative in ambito sociosanitario o dedicate ai giovani ed ai cittadini, ai trasporti ed alla mobilità verso le aree interne; ecc.)

7. Ridurre, grazie agli effetti complessivi delle precedenti azioni esposte ed effettivamente poste in essere, di almeno 1 punto percentuale il tasso di disoccupazione complessivo che si registra nella nostra provincia, portandolo dall’attuale 19,4 % in termini assoluti circa 31.000 mila unità al 18,4 % (Fonte dati Istat e Centro Impiego VV al 31.12. 2014 media maschi + femmine 15/65 anni)".