Si spacciavano per volontarie e derubavano i vecchietti, arrestate due nomadi
Nella serata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Cittanova e del Norm della Compagnia di Taurianova hanno tratto in arresto due nomadi provenienti dalla Provincia di Roma, destinatarie di un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa nel maggio scorso dal Gip del Tribunale di Palmi.
All’esito delle indagini condotte dalla Stazione di Cittanova, le due donne, Jadranka Petrov, di 43 anni, e Kendi Petrow, di 31 anni, entrambe gravate da numerosissimi precedenti di polizia per associazione per delinquere, furti in abitazione, furti con destrezza, possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli, false attestazioni sull’identità personale, erano risultate autrici di una serie di furti in abitazione perpetrati con destrezza a Cittanova nel gennaio 2013.
In particolare, le donne sarebbero entrate in diverse abitazione di ignari proprietari, solitamente persone anziane e sole, spacciandosi per operatrici di associazioni di volontariato in cerca di aiuti oppure come addette al controllo degli impianti di luce o gas, per poi rubare con destrezza gioielli, contanti e quant’altro immediatamente disponibile.
Atteso che le indagini hanno portato alla luce una fiorente e sistematica commissione di reati contro il patrimonio in svariare regioni del sud Italia, è stato necessario avviare mirate e pressanti ricerche finalizzate al loro ritrovo, a conclusione delle quali le due sono state individuate e catturate nell’area di imbarco dei traghetti di Villa San Giovanni, provenienti dalla Sicilia, dove non è escluso che possano aver perpetrato negli ultimi giorni altri furti della stessa natura di quelli riscontrati a Cittanova.
Le due, infatti, sono state trovate in possesso anche di alcuni anelli di dubbia provenienza e circa 400 euro in contatti, nonché di svariati arnesi da scasso, chiavi passepartout e grimaldelli, il tutto sottoposto a sequestro per gli approfondimenti investigativi del caso.
Le arrestate sono state associate presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria.