Rossano, Rago: “Post alluvione, nessun intervento a monte”
Alluvione, i danni sono stati causati quasi ovunque da tombini ostruiti, pompe dei sottopassi non funzionanti, diffusi e necessari lavori di manutenzione mai eseguiti; soprattutto dal declassamento dei letti dei fiumi da livelli di rischio R2 ad R4 per consentire ulteriore cementificazione del territorio, da lavori di riqualificazione del Lungomare a Rossano fatti con superficialità. Qui sono stati realizzati giganti con gambe d’argilla! Ed il disastro di Via Lussemburgo (Rossano), soltanto per fare un esempio fra i tanti, era uno di quelli annunciati, perché più volte denunciato dai residenti a tutti gli enti competenti, Comune in primis. Senza contare i tanti tappi, costituiti da detriti, nei letti dei fiumi mai ripuliti o, peggio, i cimiteri abusivi di eternit venuti a galla con le piene, ora disseminati nella campagne alluvionate e portatori di veleni. È quanto denuncia, attraverso il rappresentante legale Alfonso Rago, la neo costituita associazione pro alluvionati di Corigliano e Rossano, che conta ad oggi 40 iscritti tra imprenditori e privati cittadini.
Il sodalizio è presieduto da Nino Caccuri (titolare del campeggio Oriental Park sul Lungomare di Rossano, letteralmente raso al suolo nel nubifragio dello scorso 12 agosto, con ingentissimi danni ed il rischio di non poter più riaprire) e da Vincenzo Marino (titolare dell’omonimo negozio di calzature a Corigliano Scalo, già vittima di alluvioni nel 2009 e nel 2013 e che, a causa dell’ultimo allagamento di un mese fa, è stato costretto a buttare tutta la merce, con danni ingenti). Segretario dell’associazione è Ercolino Ferraina, residente nell’ormai tristemente nota Via Lussemburgo, sul Lungomare di Rossano e protagonista di diverse denunce alle autorità competenti, prima dell’ultima alluvione, sulle evidenti anomalie nella realizzazione di quel ponte sul torrente Fellino, tra quelli esondati il 12 agosto scorso.
“Le attività commerciali dell’area urbana gravemente colpite – dichiara il responsabile legale degli alluvionati Rago – rischiano ora il fallimento. Come associazione chiediamo anzi tutto il riconoscimento dei necessari ristori economici per quanti hanno subito danni; esigiamo altresì dallo Stato e dalla Regione immediati sgravi fiscali per le imprese, gli esercizi commerciali e per le famiglie. L’associazione manifesta inoltre l’esigenza – continua – di essere invitata a partecipare ai prossimi eventuali tavoli di concertazione sulle prossime decisioni in merito al sostegno agli alluvionati. Chiediamo, inoltre, all’assessore alla cultura Stella Pizzuti di co-organizzare insieme a noi delle giornate ecologiche con le scuole per contribuire a rimuovere dalle spiagge l’enorme quantità di plastica accumulatasi.
Alle banche – aggiunge Rago – sollecitiamo prestiti e fidi a tassi agevolati, per venire incontro alla gravissima situazione di quanti hanno perso tutto ed hanno necessità di essere sostenuti finanziariamente. – Allo stesso tempo – va avanti Rago – riteniamo che le due comunità di Corigliano e Rossano debbano essere informate, nella massima trasparenza, su come sono stati spese le cosiddette somme urgenze per la prima emergenza: circa 300 mila euro dal Comune di Corigliano ed oltre 2 milioni di euro dal Comune di Rossano atteso che, ad oggi, su tutto il territorio non si vedono interventi di reale messa in sicurezza, gli argini (come quello del Citrea a Rossano) non sono ancora stati ricostruiti, le strade non sono state messe in sicurezza e non si è fatto nulla a monte, limitandosi a passare inutilmente l’aspirapolvere a valle ed a mare. Senza, purtroppo, alcuna reale prevenzione: con le prossime piogge si ripeterà lo stesso problema con danni anche peggiori, visto l’accumulo di detriti non rimossi nei torrenti a monte, come ad esempio a Ciminata Greco, dove però ci si lava le mani obbligando i residenti ad abbandonare la loro abitazione con un’ordinanza di sgombero firmata dal Sindaco di Rossano”.