Cortese (Pd): “Prp, cosa si aspetta a rimettere in moto l’iter progettuale?”

Crotone Attualità

“Desta non poco stupore la mancata risposta alla missiva protocollata il 30 giugno scorso, a firma delle principali associazioni di categoria del territorio (Confcommercio, Confindustria, CNA, Confesercenti, Legacoop, Ance, Lega navale italiana e YKC), assieme alla neo costituita Associazione Operatori Portuali e Marittimi di Crotone, che prova a rilanciare l'iter di approvazione della bozza preliminare di Piano Regolatore portuale di Crotone, fermo al 2012, quando fu presentata la relativa proposta progettuale, curata dell'amministrazione comunale. A quest'ultima, furono formalizzate una serie di osservazioni da parte di una delegazione di operatori economici ed esercenti portuali, all'epoca riuniti in semplice comitato, allo scopo di dare vita ad un virtuoso processo di codecisione e partecipazione ‘dal basso verso l'alto’ (il cosiddetto bottom-up), alle scelte e politiche di infrastrutturazione locale e, di riflesso nazionale”.

Lo afferma in una nota stampa il consigliere comunale del Pd di Crotone, Michela Cortese aggiungendo che “Riconosciuta l'importanza strategica per lo sviluppo e la ripresa economica del territorio crotonese di tal modello di progettazione, si ritengono condivisibili e meritevoli di approfondimento, i rilievi tecnici ed i suggerimenti all'attuale proposta di piano, che vanno nel senso di un diverso orientamento della banchina destinata alle grandi navi, per ragioni legate all'esposizione dei venti, e quindi per la sicurezza delle manovre di ingresso ed uscita. Idee alternative e ben motivate su Parco Urbano e sviluppo di Spiaggia delle forche, e sui due bracci di protezione all'ingresso della darsena est”.

“Senza la partecipazione diretta di operatori ed utenti alle scelte amministrative - aggiunge l’esponente Dem - risulta però impossibile che gli interessi ed i bisogni del pubblico e della collettività, siano effettivamente rappresentati, nella consapevolezza che la formula della codecisione sia la carta vincente, non solo per la democrazia, ma anche per una vera competizione di mercato, evidenziando la stessa, nell'attuale crisi economica. E se in precedenza erano le risorse economiche a mancare, ora che si è scoperto non essere più quelle l'ostacolo alla chiusura dell'istruttoria, cosa si aspetta a riaprire il confronto, a rimettere in moto l'iter di approvazione del preliminare di PRP, riveduto nel senso delle osservazioni presentate o di varianti a sostegno della proposta che si vorranno portare ai tavoli di rappresentanza territoriali?”

“Non si dimentichi che – continua il consigliere comunale - sono trascorsi ben 7 anni dall'aggiudicazione ad Idrotec (ATI), oggi acquisita al 95% dalla Target, con sede in Dubai, società multinazionale che risulta essere fortemente dubbiosa riguardo l'investimento in questione, alla luce delle criticità emerse sullo strumento di pianificazione del Porto di Crotone, e della dilatazione nella tempistica prevista. Il pericolo reale, è di perdere una impresa solida ed accreditata per l'inizio dei lavori, oltre al blocco dell'intero comparto portuale. E ciò che intanto offriamo ai turisti che arrivano a Crotone, è uno spettacolo degradante e indegno: con scarichi abusivi "cielo vista" in area Spiaggia delle forche, scarsa illuminazione, ed il cimitero delle barche (carrette del mare) a dar loro il Welcome to Crotone".

E' accertata inoltre - aggiunge Cortese - una richiesta accolta di accesso agli atti, inoltrata da Ance Crotone, da cui emergerebbe l'esistenza di una clausola del bando che obbligava, se si sforavano i 150 giorni dall'affidamento dell'appalto, a fare una proroga dei termini motivata. Proroga che non risulta però essere mai stata realizzata. Per concludere, non trova alcuna obiettiva giustificazione, il ritardo e "muro contro muro", nonché la mancata concertazione di scelte tanto strategiche e determinanti i settori dell'economia marittima, della crocieristica, del trasporto e della pesca crotonese, se non quella di inabissare ancora e indefinitamente, una città che, dal porto, dal turismo e dal mare, doveva spiegare le vele”.