L’arcidiocesi di Rossano-Cariati promuove la “Festa dei Giovani 2015”

Cosenza Attualità Antonio Le Fosse

Sabato 26 settembre, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Nilo Abate (Santo Patrono della città di Rossano), avrà luogo nel comune bizantino la Festa dei Giovani 2015. All'iniziativa, voluta fortemente dall'Arcivescovo Giuseppe Satriano e dalla pastorale giovanile della Diocesi di Rossano-Cariati, penderà parte Simona Atzori. Alle ore 16 ci sarà l'accoglienza, presso l'oratorio dei Padri Giuseppini allo Scalo, di tutti i giovani provenienti dall'intera diocesi e, in seguito, l'incontro con le suore Alcantarine ed i Frati Minori per discutere sul tema dal titolo: “Danza la Vita.”

In serata (alle ore 20), invece, si darà vita, nella centralissima Piazza Bernardino Le Fosse allo Scalo cittadino, allo spettacolo finale con la testimonianza di Simona Atzori. Lei è ballerina e pittrice. Dipinge usando il piede o la bocca e danza senza braccia. Simona Atzori, 40 anni, è nata così, senza le braccia, ma grazie a due genitori pieni di attenzioni e forti come rocce e a un carattere per natura positivo, ha sempre vissuto la sua condizione come la sola possibile. Il suo modo di vivere, che non l'ha mai limitata, ma anzi, l'ha spronata a seguire i suoi sogni, le due arti che più le permettevano di esprimersi.

Simona, oltre alla danza e alla pittura, ha scoperto di recente un altro modo di raccontarsi: la scrittura. Dopo il fortunato esordio con "Cosa ti manca per essere felice?" (Mondadori, 2011), ieri è tornato nuovamente in libreria con "Dopo di te," un ritratto caldo ed emozionato di sua madre e di quello che ha significato perderla, l'anno scorso, per un beffardo e fulmineo tumore. Un tema intimo e personale, ma che diventa anche dramma universale: perché figli lo siamo tutti e quando un genitore se ne va il "dopo" che segue è una lunga strada da percorrere.

Tanto più quando si vive una disabilità, mentale o fisica, come nel caso di Simona. Un appuntamento da non perdere per i tanti giovani e credenti dell'intera diocesi, al fine di assistere alla testimonianza di una donna che, nonostante sia nata senza braccia, ha una grande forza di vivere. Una forza da voler trasmettere alle nuove generazioni in modo tale da affrontare la vita con tanta determinazione e di non mollare mai al primo ostacolo.