Cutro: cerca di suicidarsi in mare, salvato dai Carabinieri
Una brutta storia si è conclusa con un lieto fine grazie al provvidenziale intervento dei Carabinieri, ieri sera, a Steccato di Cutro, in provincia di Crotone.
Alle 9 di sera alla Stazione dei militari dell’Arma è giunta una telefonata da parte di una donna del posto, ma residente a Reggio Emilia, che comunicava come suo marito - quasi settantenne ed in via di separazione - pochi minuti prima le aveva telefonato manifestandogli l’intenzione di suicidarsi.
Una volta acquisiti il nominativo e la via di residenza, immediatamente nella zona sono state inviate delle pattuglie mentre solo pochi minuti dopo, lo stesso presunto suicida avrebbe contattato i Carabinieri di Cutro, per telefono, comunicando di “volersi buttare a mare e farla finita”.
A quel punto, il militare che era al telefono ha cercato, con esperienza e sangue freddo, di mantenere il più possibile l’uomo alla cornetta, conversando con lui e cercando, nel limite del possibile, di farlo desistere o quantomeno ritardare il compimento del gesto per dare così il tempo ai colleghi di poterlo salvare. Il Carabiniere è riuscito infatti a farsi dire a grandi linee dall’uomo in quale zona si trovasse, avvisando subito avvisando i colleghi via sms proprio per non interrompere la comunicazione con l’anziano, il quale tuttavia, pochi istanti dopo, ha interrotto la chiamata..
Arrivati a Steccato (la parte marina di Cutro), i militari hanno rastrellato freneticamente la spiaggia, totalmente buia per diverse centinaia di metri, fino a quando sono riusciti a scorgere una sagoma tra le onde del mare: senza pensarci un istante, un maresciallo ed un carabiniere si sono gettati in acqua e, tra non poche difficoltà vista la stazza del soggetto, lo hanno afferrati e portato in salvo a riva.
Giunti sul luogo i medici del 118 hanno deciso di ricoverare in ospedale l’uomo che era in stato di shock e di forte ipotermia ma non in pericolo di vita. I Carabinieri, zuppi d’acqua, sono così rientrati in Caserma “stanchi - confessano gli stessi militari - ma intimamente contenti per essere arrivati giusto in tempo per salvare una vita”.