Registri Tumori, Giuseppe Giordano (Pd): analisi e proposte
La recente pubblicazione del Rapporto 2015 sul cancro in Italia, a cura di AIOM e AIRTUM, cosi come il convegno tenutosi a Catanzaro, occasione preziosa per più versi, anche perché è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento dei registri tumori in Calabria, adesso devono innescare una svolta che porti il Consiglio regionale e la competente Commissione a costruire la pianificazione sanitaria e il ruolo autentico di controllo e vigilanza, ponendo un punto su una dannosa contesa con il commissario Scura”.
Lo afferma, esponente del Pd ed ex consigliere regionale che, nella scorsa legislatura, si è intensamente occupato della vicenda del Registro Tumori e che ha partecipato all’incontro dal titolo "Rilevare l'incidenza dei Tumori e valutare i rischi ambientali: il contributo del registro tumori di Catanzaro” organizzato dalla dottoressa Antonella Sutera Sardo (responsabile Registro Tumori di Cz) “La presenza all’incontro – aggiunge Giordano - di tutti i soggetti che sulla questione hanno voce e titolo, comprese tutti i responsabili dei registri tumori delle cinque province calabresi, dimostra che vi è un forte interesse a porre la parola fine ad una problematica che si trascina da troppo lungo tempo.
Nella scorsa legislatura si era faticosamente giunti ad una conclusione condivisa anche da tutte le associazioni, ma che purtroppo non ha avuto l’approvazione dell’Aula consiliare per l’interruzione anzitempo della sfortunata legislatura. In Commissione, infatti, è stata approvata una risoluzione che adesso il Consiglio regionale dovrebbe essere nelle condizioni di far propria.
In sostanza, preme segnalare che non occorre un nuovo provvedimento legislativo come quello che reca la firma del presidente Mirabello e che, a conti fatti, non recepisce la sostanza della risoluzione approvata dalle precedenti Commissioni Sanità e Ambiente della Regione. Ma propone quale unico elemento sostanziale quello del coordinamento regionale tra i tre Registri, cosa che potrebbe agevolmente disporsi con atto amministrativo Dipartimentale o Deliberazione della Giunta.
Le deficienze di cui occuparsi con immediatezza, al contrario, riguardano in primis la necessità di realizzare un coordinamento strutturale e stabile della rete di prevenzione epidemiologica - ambientale calabrese, tra Dipartimenti Regionali (Sanità e Ambiente), ARPACAL e Asp; la dotazione di risorse e personale per rispondere alle carenze più volte denunciate; la problematica, da affrontare e risolvere, della prevenzione, in special modo sugli screening oncologici, che hanno subito un tracollo nell'ultimo periodo costato fra l'altro la sonora bocciatura della Calabria ai tavoli Ministeriali.
Al Riguardo il sopracitato rapporto sul cancro in Italia 2015, pubblicato qualche giorno fa, qualora ce ne fosse bisogno sottolinea quanto siano fondamentali gli screening!! Ancora: occorre affrontare il problema delle cure ( quelle oncologiche sono tra le prime voci di assurda spesa della mobilità passiva), senza costringere gli ammalati calabresi al calvario della migrazione sanitaria.
Sul piano degli interventi, misure e risorse per dare attuazione concreta al piano di bonifica dell’amianto e del rischio Radon.
Da sottolineare, inoltre, l’urgenza di interventi in sede nazionale e comunitaria, per rafforzare il quadro di indagini, prevenzione e bonifica dei siti calabresi inquinati anche con il rafforzamento ed il completamento del Progetto Miapi”. Conclude Giordano: “Significativo sarà a fine anno la produzione e pubblicazione del Rapporto Istisan sullo studio epidemiologico dei siti inquinati, sotto l'egida dell'istituto superiore della Sanità.
Un’esperienza, quest’ultima, virtuosa circa il metodo di fare sistema tra Arpacal, Asp, Dipartimenti ambiente e salute della Regione, proprio in piena coincidenza con gli obiettivi tracciati dalla risoluzione approvata dalla scorsa Commissione ma tuttora non recepita. Gli organismi scientifici sono molto avanti, mentre, purtroppo, quelli istituzionali sembra che vogliano a tutti i costi perdere tempo, rincorrendo modifiche da introdurre con atti ampollosi quanto ridondanti, quando le urgenze con cui la Calabria deve fare i conti non sono più rinviabili”.