Oliverio a Bonifati in visita a Romano Prodi

Calabria Attualità

“Romano Prodi ha assolutamente ragione: o si stabilisce una strategia comune tra l’Europa, l'Italia e il Sud del Paese o lo sviluppo del Mezzogiorno tarderà ancora a lungo”.

Lo ha detto il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio che, non avendolo potuto fare ieri mattina a Locri per impegni istituzionali non rinviabili, si è recato ieri sera a Bonifati per salutare l'ex presidente della Commissione Europea e del Consiglio Romano Prodi che, in qualità di Presidente della Commissione ONU per le missioni di peacekeeping in Africa, è stato invitato dalla locale amministrazione comunale a tenere una “lectio magistralis” molto partecipata sul tema "Il quadro mondiale e la politica mediterranea", nel corso della quale particolare attenzione è stata dedicata alla comprensione degli attuali assetti geopolitici dei paesi del Mediterraneo e all'epocale flusso migratorio attualmente in atto verso l'Europa.

Prodi è indirettamente legato a Bonifati, la cui Amministrazione nel 2013 ha conferito la cittadinanza onoraria a Don Giuseppe Dossetti, che quì ha fondato una sua comunità, ed a cui lo legano ricordi personali, affetti, e la condivisione di una profonda passione per gli equilibri del mondo e per il ruolo dell'Europa e dell'Italia.

“Il Mezzogiorno affronta e risolve i nodi storici che si sono accumulati nel corso di questi anni e che sono alla base del suo ritardato sviluppo –ha proseguito Oliverio- soprattutto se le regioni del Sud trovano un terreno comune sul quale costruire un rapporto fecondo con l’Unione Europea, con il Governo del Paese e se saranno capaci di mettere in campo idee, strumenti e progetti comuni. Io credo che mai come in questo momento storico il Mezzogiorno possa pesare e proporsi come risorsa per un Paese e per un’Europa che hanno assolutamente bisogno di un Sud capace di diventare motore della crescita e dello sviluppo sfruttando al massimo la sua proiezione nel Mediterraneo per aprire relazioni con i paesi della sponda sud di questo mare che è la nuova frontiera dello sviluppo e, soprattutto, per intercettare il volume di traffico che, anche a seguito del raddoppio del Canale di Suez, nei prossimi anni subirà un incremento esponenziale”.

“In questo senso –ha concluso Oliverio- Gioia Tauro può giocare un grande ruolo strategico per l’Europa e per l’Italia se trova, innanzitutto, la strada dell’unità e della progettualità. Non ce la stiamo mettendo tutta e continueremo a lavorare a tutti i livelli e con determinazione in questa direzione”.

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