Premio Mediterraneo, Oliverio: “Alimento importante per cultura incontro e dialogo”
C’era anche il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, alla cerimonia di premiazione dei vincitori della IX edizione del Premio per la Cultura Mediterranea, la prestigiosa iniziativa annuale promossa dalla Fondazione, svoltasi ieri sera presso il Teatro “Rendano” di Cosenza e condotta dalla nota giornalista della Rai, Lorena Bianchetti. Il premio, che col passare degli anni è diventato un appuntamento molto atteso, è il momento finale di una serie di attività che la Fondazione mette in campo e realizza con successo nel corso di un intero anno e che prevedono un laboratorio di lettura, incontri con l’Autore, presentazioni di libri, dibattiti a più voci su temi attualissimi.
Protagonisti e destinatari dell’iniziativa sono soprattutto i giovani studenti, che ricevono costantemente sollecitazioni per allargare le loro conoscenze attraverso la lettura. Sette sono i riconoscimenti previsti dal bando che vengono assegnati da un autorevole Comitato Scientifico presieduto da Mario Bozzo nella sua veste di Presidente della Fondazione. Quest’anno, il personaggio che, tra i premiati, ha suscitato maggior interesse soprattutto tra i giovani, è stato senz’altro Alberto Angela, noto volto televisivo, paleontologo, scrittore, figlio di Piero, a cui è stato consegnato il premio per la sezione “Cultura dell’Informazione”.
“Questo premio, che è diventato un appuntamento assai importante per il Mezzogiorno e per la Calabria –ha affermato Oliverio- l’ho visto nascere e crescere qualitativamente e, da Presidente della Provincia di Cosenza prima e della Regione poi, ho sempre continuato a seguirlo con crescente interesse. Credo che la funzione di un messaggio culturale come questo sia importante per alimentare un processo che è tortuoso, che è difficile, che incontra grandi ostacoli e che riguarda il dialogo come condizione per superare una contraddizione storica che, spesso, ha visto questo mare come luogo di civiltà per eccellenza, ma anche di violenza e contraddizioni che, appunto, hanno segnato e continuano a segnare un’area del mondo su cui si affacciano civiltà diverse e distinte tra di loro”.
“Iniziative come questa –ha concluso il Presidente della Regione- possono favorire ed alimentare l’incontro fra le culture. Io ritengo che noi, testimoni di guerre ed invasioni, eredi di grandi civiltà, da sempre terra di approdo per chi scappava dal proprio Paese per motivi diversi, nel Mezzogiorno e dal Mezzogiorno, dobbiamo avere l’ambizione di proporci come luogo per alimentare il dialogo e per agevolare l’incontro. Più di altre comunità possiamo essere protagonisti convinti, portatori di una cultura del dialogo e del confronto che deve servire non solo al nostro Paese e all’Europa, ma all’intera umanità. Il premio, mi permetto di dire, deve ambire a svolgere questo ruolo. Ci sono tutte le condizioni per farlo”.