Cirò, grande partecipazione alla riunione per l’unione dei Comuni
Preferire la strada dell’unione dei comuni a quella della convenzione di uno o più servizi. Soltanto così gli enti locali aderenti possono condividere percorsi, metodi e obiettivi di reale governance del territorio, evitando duplicazioni, aumentando l’efficienza nei servizi, aumentando il potere contrattuale nell’interlocuzione con i livelli sovra comunali, producendo economie di scala e riducendo i costi, a beneficio delle comunità amministrate. Allo stesso tempo, tuttavia, è necessario che uno studio scientifico di fattibilità approfondisca e chiarisca in dettaglio gli effettivi costi e benefici per tutti i singoli comuni partecipanti, a partire da un’analisi dei bilanci, delle strutture burocratiche e delle reti infrastrutturali esistenti.
Sono, questi, i due passaggi principali emersi nel corso della seconda proficua riunione tra i sindaci del territorio chiamati a confrontarsi sull’ipotesi unione territoriale “Terra degli Enotri” (tra i comuni di Carfizzi, Cirò Marina, Crucoli, Melissa, Pallagorio, San Nicola dell’Alto, Strongoli, Umbriatico, Verzino), prevista dalle recenti normative nazionali, svoltasi nei giorni scorsi nella sala consiliare del Comune di Cirò su invito del Sindaco Mario Caruso.
All’incontro, espressamente invitato quale co-autore della proposta di legge sull’attuazione del processo di riordino delle funzioni amministrative a seguito della Legge Delrio, è intervenuto anche il Consigliere Regionale Orlandino Greco. Erano presenti gli amministratori di Cirò Marina, Umbriatico, Melissa, Crucoli e San Nicola.
“L’Italia – ha tra l’altro detto Greco – è quella degli 8000 campanili e delle province storiche. Soprattutto noi calabresi possiamo e dobbiamo scrivere una nuova unità nazionale, salvaguardando i comuni (invece che le regioni!), soprattutto quelli sotto i 3000 abitanti che sono a rischio. Preferendo – ha aggiunto – le unioni e preservando, soltanto così, le diverse storie ed identità municipali. Sta a noi avere e dimostrare questa nuova consapevolezza, governando e non subendo lo spirito dei recenti indirizzi normativi nazionali che stanno modificando l’assetto dello Stato. Gli 8000 campanili italiani – ha concluso Greco – devono battersi oggi più di ieri e scegliere la strada positiva dell’unione, l’unica in grado, nella situazione attuale e prossima, di garantire le condizioni stesse di sopravvivenza di tante realtà locali”.
“Pur condividendo contenuti e spirito sottesi all’intervento del consigliere Greco, che ringrazio per la competenza e la disponibilità ad aver accolto il nostro invito – ha detto il Sindaco Mario Caruso, interpretando il concorde parere dei colleghi Lorecchio, Murgi e Abenante intervenuti al dibattito – riteniamo resti in ogni caso indispensabile un studio di fattibilità, per il quale ci affideremo all’Associazione Nazionale Comuni italiani (ANCI) per analizzare le reali riduzioni di spesa attese comune per comune e l’effettivo aumento di efficienza rispetto all’utente finale dei servizi pubblici associati, derivanti dall’ipotesi di unione; tanto – ha chiosato Caruso – alla luce delle reali situazioni finanziarie degli enti locali, dei diversi apparati burocratici e della stessa rete infrastrutturale e di collegamento esistente tra i territori di questa particolare area del crotonese”.