Giustizia: il magistrato Bruni da oggi in servizio a Catanzaro
Si è insediato questa mattina alla Procura della Repubblica di Catanzaro il dottore Pierpaolo Bruni, magistrato proveniente dalla Procura di Crotone, e trasferito nel capoluogo calabrese su sua stessa richiesta. Il sostituto procuratore ha preso servizio nel suo nuovo incarico in anticipo rispetto alla data inizialmente stabilita dal Consiglio superiore della magistratura - che era quella del 21 ottobre - dopo che i vertici dei due uffici interessati hanno concordemente optato per l'anticipato possesso. A questo punto resta da formalizzare l'ambito di competenza in cui Bruni sara' chiamato ad operare all'interno dell'ufficio catanzarese, guidato dal procuratore Vincenzo Antonio Lombardo, ma con ogni probabilita' Bruni potrebbe essere assegnato alla Direzione distrettuale antimafia, dove e' stato gia' applicato per anni. Non e' ancora stabilito, d'altra parte, se il sostituto restera' titolare dei procedimenti aperti a Crotone, e che sono in fase avanzata, per il tempo necessario a portarli a termine. Molti di questi, relativi alla Procura ordinaria, hanno fatto scalpore negli ultimi anni nella provincia pitagorica, dove il giovane magistrato ha coordinato inchieste di particolare delicatezza ed impatto mediatico, soprattutto nel settore della pubblica amministrazione, ed in materia di inquinamento. Ma non meno eclatanti sono state le numerose indagini coordinate da Bruni contro la criminalita' organizzata nel suo periodo di applicazione alla Dda, con numerose inchieste che hanno colpito e disarticolato le piu' note cosche crotonesi, svelandone in qualche caso anche rapporti con politica ed istituzioni. Non e' mancata nel passato del pubblico ministero anche l'applicazione provvisoria alla Procura generale di Catanzaro, dove Bruni e' stato impegnato nella trattazione di una tranche dell'oramai nota inchiesta "Why not", affidata ad un pool di magistrati dai vertici dell'ufficio a seguito dell'avocazione all'originario titolare Luigi de Magistris. Quei mesi dedicati all'indagine su un presunto comitato politico-affaristico "coperto" che, secondo le iniziali accuse, sarebbe stato finalizzato all'accaparramento dei fondi pubblici destinati alla Calabria, hanno visto finire il pm Bruni all'attenzione dei media nazionali, quando un famoso settimanale diede la notizia che il magistrato aveva chiesto di essere sollevato da "Why not", rendendo noti alcuni stralci di sue lettere in cui lamentava che "il gruppo di lavoro esiste solo formalmente", e che lui avrebbe voluto "investigare prima di archiviare". Il pm proponeva inoltre di riunire il pool per discutere del trasferimento dell'inchiesta alla Procura di Salerno per competenza, visto che in quella sede si sta "investigando su presunti casi di corruzione in atti giudiziari".