Le meraviglie del mondo antico con Valerio Massimo Manfredi
Parla con una passione che coinvolge, tiene diretto il contatto con il pubblico, sollecita la sua curiosità. E’ un Valerio Massimo Manfredi che incanta quello che, a Palazzo Gagliardi, ha tenuto la lectio magistralis “Le meraviglie del mondo antico”, chiudendo la sesta ed ultima giornata del Tf Leggere&Scrivere. La bellezza, come espresso dalla moderatrice dell’incontro Maria D’Andrea, non salverà il mondo. Non salverà nulla se non saremo in grado di salvare la bellezza. Quindi ricordato con un lungo applauso Khaled al- Asaad, archeologo e direttore del sito archeologico di Palmira decapitato e appeso ad un palo dagli jihadisti dello Stato islamico, la scorsa estate. Successivamente si è entrati nel vivo della lectio con la descrizione delle 7 meraviglie del mondo antico. Di queste meraviglie ne rimane solo una, la Grande Piramide di Cheope a Giza, preziosa dimora del faraone, “così grande e massiccia da non essere distrutta dalla stupidità umana” commenterà Manfredi. Secondo gli storici antichi era bellezza, meraviglia, geometria cristallina e vantava una cuspide laminata d’oro. Lo Zeus di Fidia, colosso di 13 metri assiso in trono, nacque dalla volontà del mitico scultore di lasciare i pellegrini a bocca aperta, una volta giunti nel tempio. Ci vollero 5 anni per la sua realizzazione e l’effige, con una struttura interna lignea, era ricoperta d’oro e di avorio. Il colosso di Rodi, gigante di bronzo alto 32,6 metri, invece, sovrastava l’isola in tutta la sua luminosità.
L’autore ha poi continuato parlando del tempio di Artemide ad Efeso, voluto da re di Lidia Creso, con le sue 136 colonne, raso al suolo da un disastroso terremoto; e del Faro di Alessandria che, con i suoi 136 metri e le sue luci ad intermittenza, segnalava alle imbarcazioni la presenza dell’isola di Pharos. Infine il Mausoleo di Alicarnasso, monumentale tomba dove riposava il satropo Mausoleo, e i Giardini pensili di Babilonia, voluti dal re Nabucodonosor per omaggiare la sua sposa nostalgica delle montagne boscose dei luoghi in cui era nata. Opere di grande pregio che continuano ad affascinare nonostante la loro scomparsa a causa di terremoti, incendi, mano dell’uomo: “Di queste meraviglie solo la Grande Piramide sopravvive; ciò a significare che nessuna opera per quanto grande può sopravvivere alla civiltà che l’ha creata”.