Comune Catanzaro: Tarantino, sempre più vicina una ulteriore disfatta elettorale
“Penso che i sentimenti prevalenti, in quel che resta ormai degli iscritti e simpatizzanti del Pd catanzarese, sia la tristezza e l’impotenza”. – Lo scrive in un comunicato Antonio Tarantino del Comitato cittadino Pd Catanzaro –“ Tristezza nel vedere sempre più vicina una ulteriore disfatta elettorale nel capoluogo di regione. Impotenza di non poter dare il proprio contributo, non esistono luoghi e momenti per farlo, per far cessare questa guerra tra bande che a Catanzaro risale alla costituzione del Pd, per opera di ben individuati personaggi che ci hanno portato alle due ultime sonore sconfitte e che ancora oggi, attraverso i propri rappresentanti in consiglio comunale e negli organismi, vogliono far continuare. Verrebbe da dire che, chi è causa del suo mal pianga se stesso. Non è la prima volta, negli ultimi due anni, che Olivo minaccia tutti a casa. Ogni volta però, senza nessun vero chiarimento politico e senza il passo indietro di nessuno, si rimette al lavoro, pensando forse che il tempo e qualche incarico dato ora a questo ora a quello, potesse mettere d’accordo chi, per storia personale ed appartenenza ai capipopolo della provincia, cerca e vuole altro. Caro Rosario questo tuo ultimatum, oggi non lo capisce nessuno nel partito e non lo capisce la città, che vuole avere risolti i suoi atavici problemi, città alla quale nelle settimane e nei giorni scorsi hai comunicato il giro di valzer delle deleghe e l’ingresso di due nuovi assessori. Questa verifica, che arriva ad oltre due anni da quando si era pensata, che in pubblico i componenti del gruppo hanno approvato, ma che in privato hanno e continuano a considerare una ulteriore sfida da parte tua a loro ed al partito, non può e non deve essere azzerata. Ora hai l’obbligo di continuare la consiliatura, anche se quella maggioranza ormai non esiste più in quanto molti che dicono di sostenerti ormai sono già candidati in movimenti vicini al candidato del centrodestra, ed hanno tutto l’interesse di vedere finita prima, questa, che per molti all’inizio è stata la nuova primavera della città. In questi giorni gira una lettera anonima con i nomi di figli, parenti ed amici degli amici, di alti dirigenti politici del Pd provinciale sistemati in strutture sub regionali. I nomi ed il contenuto di questa lettera, la nomina dei nuovi assessori, il giro di deleghe e la mancata risposta a qualche richiesta specifica possono essere i motivi di tensione nel Pd e nel gruppo? Io penso proprio di sì. Se non sono questi i motivi cosa è ulteriormente successo dalle ultime tue dimissioni fatte nel consiglio comunale, poi puntualmente ritirate? Sarebbe utile che gli elettori che ti hanno sostenuto e tutti quelli che ancora hanno fiducia nella tua persona, siano messi nelle condizioni di capire. Tanti, e per me troppi, ormai militano e fanno politica con l’unico obiettivo di sistemarsi e sistemare le famiglie. Ma la cosa che a me lascia perplesso è il silenzio assordante del commissario regionale che ad oggi, non ha ritenuto utile commissariare il provinciale, che tanta responsabilità ha sulla crisi conclamata del partito, del gruppo consiliare e dell’amministrazione attiva. Commissario che non ha mosso un dito in presenza delle pesanti motivazioni pubbliche delle dimissioni di Celia, ritenendo forse che bastava ritirarle quelle dimissioni, con un ulteriore comunicato stampa, perché tutto tornasse nella piatta normalità. I fatti ci dicono che non servono più pannicelli caldi. Serve, ed in modo urgente azzerare tutti gli organismi, provinciali e territoriali, per togliere alle seconde e terze file dei capipopolo catanzaresi la gestione di quel che resta del Partito. Caro Musi, oltre a non aver ancora risposto alle mie ed ad altre richieste sul rispetto dello statuto, non azzerare gli organismi rischia di renderti corresponsabile di questo fallimento ed aver tradito il mandato di Bersani, che nell’ultima direzione nazionale era stato approvato, dandoti anche la possibilità di commissariare i provinciali. Se ancora, alla luce del disastro catanzarese, non prendi nessuna iniziativa, si potrebbe, ed io non lo penso, che sei d’accordo con chi pensa di galleggiare in questa acqua stagnante.”