A Schiavonea un porto a secco per 70 imbarcazioni
“Migliorare le condizioni di svolgimento delle attività legate alla piccola pesca, evitare incidenti ai natanti e, conseguentemente, ridurre la congestione degli spazi utilizzati, allo stesso tempo, dagli operatori e dai bagnanti; sistemare l’arenile e migliorare l’aspetto ambientale del sito. Un’area di 11 mila metri quadri, con 6 pontili, utile ad ospitare 70 imbarcazioni. Prevede tutto questo, la realizzazione del progetto del Porto a secco di Schiavonea. Il progetto è stato inserito nelle opere compensative che dovrebbero essere realizzate dall’Autorità portuale attraverso la sottoscrizione della convenzione successiva all’approvazione del nuovo piano regolatore del Porto.” È quanto fa sapere l’assessore ai lavori pubblici Raffaele Granata che spiega i dettagli dell’importante intervento studiato per garantire la libera fruizione del mare sia ai bagnanti che ai possessori delle imbarcazioni.
“ L’intervento complessivo – spiega - prevede la sistemazione di un tratto di spiaggia, in prossimità della zona così detta “Madonnina”. L’area, individuata nel Piano Comunale Spiaggia (PCS) vigente quale area riservata ai pescatori, è compresa fra il “Lido Ancora” ed il “Lido Gabbiano”, per un’estensione di circa 11 mila metri quadri. Sarà predisposta ad area di ricovero per le imbarcazioni mediante la realizzazione di 6 pontili (ciascuno lungo 40 metri e largo 1,80) perpendicolari alla linea di costa e di una passerella-passeggio, lunga circa 220 metri, che collega trasversalmente gli stessi pontili. Il porto a secco è stato progettato per il ricovero di circa 70 imbarcazioni, di cui 66 unità del tipo remo-veliche e 4 della tipologia peschereccio cabinato.
L’investimento complessivo per la realizzazione dell’opera è di 400 mila euro. Vista l’importanza del progetto e riscontrata la necessità di intercettare fondi più consistenti, l’Esecutivo GERACI ha formalmente comunicato al GAC BORMAS – i Borghi Marinari della Sibaritide, la propria rinuncia al finanziamento di 100 mila euro. L’importo concesso dal Gruppo di Azione Costiera avrebbe consentito di realizzare solo un primo lotto, con 2 sole banchine e uno spazio ridotto da destinare al ricovero delle imbarcazioni, alcune delle quali sarebbero state escluse dallo spazio. L’Amministrazione Comunale – conclude Granata - non vuole precludersi la possibilità e l’opportunità di accedere ad altre fonti di finanziamento. Questo è il motivo della decisione presa.”