Crotone: stato di agitazione tra dipendenti Provincia, intervengono i sindacati
“Tutto il disagio dei lavoratori dell'Ente Provincia di Crotone è stato espresso in mattinata durante una partecipa assemblea: i dipendenti rivogliono la loro dignità di lavoratori pubblici offesa dall’ impossibilità di erogare ai cittadini i servizi essenziali e dal non essere messi nelle condizioni di garantire i livelli minimi di sicurezza ed agibilità.” È quanto scrivono Rsu, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl in un comunicato indirizzato al Prefetto e al Presidente della Provincia di Crotone.
“Le condizioni dell' Ente – proseguono i sindacati - sono talmente gravi che non solo non vengono erogati da mesi gli stipendi ai dipendenti, con gravi ripercussioni in ambito familiare, ma altresì nulla viene fatto per mettere gli stessi nelle condizioni di svolgere i primari compiti e le fondamentali mansioni: manca carta e torner per la stampa di atti e certificazioni per gli utenti, mancano le risorsa per l’ acquisto di carburante e la manutenzione ordinaria di strade ed edifici scolastici, non vi è nessuna risorsa per eventuali interventi in emergenza in caso di eventi alluvionali, nevicate e dissesti vari.
A ciò aggiungasi che non potrà in alcun modo essere garantito il riscaldamento delle scuole superiori, di competenza provinciale. Quanto rappresentato in un ulteriore quadro di estrema confusione in merito alle prospettive per il futuro dell’ Ente Provincia sia dal punto di vista economico, amministrativo e normativo. La Provincia non è stata chiusa,- scrivono- ma di fatto non è nelle condizioni di erogare alcun servizio!
Per tali ragioni si proclama lo stato di agitazione dei dipendenti - concludono Rsu, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl - e si invitano le SS.LL. in indirizzo a voler convocare, con necessaria urgenza, un “tavolo di crisi” con tutti gli attori essenziali ed utili alla soluzione delle importanti e non più procrastinabili problematiche sopra evidenziate a beneficio del territorio, della cittadinanza tutta, ma anche per la salvaguardia della dignità di Servitori dello Stato quale si onorano di essere.”