Traffico di farmaci, blitz e arresti in tutta Italia
Dalle prime ore di questa mattina è in corso, su gran parte del territorio nazionale, l’esecuzione di sette ordinanze restrittive (2 in carcere e 5 ai domiciliari) nell’ambito di un’attività d’indagine che ha visto impegnata anche la Compagnia carabinieri di Lamezia Terme insieme al NAS di Catanzaro e che ha consentito di scoprire l’esistenza di un gruppo criminale, con sedi operative in Lazio, Campania, Puglia e Sicilia, impegnato nella ricettazione di diverse tipologie di farmaci.
SONO IN TUTTO 12 LE MISURE emesse dal Gip del tribunale lametino, Emma Sonni. Custodia in carcere: Carmelo Roccazzella di Aci Catena (Ct) e Nicola Fucci di Andria (Bt). Arresti domiciliari: Mario Porzio di Roma, Vito Ruta di Andria (Bt), Eduardo Lambiase di Terlizzi (Ba), R.L. di Roma, Ciro Sito di Torre Annunziata (Na). Gli altri indagati: Piergiorgio Centro di Tropea (Vv), Francesco Galati di Francavilla Angitola (Vv), Pietro Sito di Torre Annunziata (Na), e Luigi Milano di Nocera Inferiore (Na).
I militari avrebbero ricostruito i canali che venivano utilizzati dall’organizzazione per vendere i medicinali, a loro volta frutto di rapine e furti compiuti in diverse regioni italiane, sebbene ed in maggior parte in Puglia. Secondo gli inquirenti sarebbero inoltre chiari i ruoli dei singoli soggetti arrestati stamani e che si sarebbero occupati della custodia dei farmaci trafugati e della rivendita in farmacie di tutta la Penisola.
In particolare, per i carabinieri Mario Porzio sarebbe il “promotore, dirigente ed organizzatore dell’associazione”. Il vibonese Piergiorgio Centro avrebbe coadiuvato Porzio gestendo, tramite l’altro calabrese Francesco Galati, un deposito clandestino dei prodotti rubati nascondendoli e poi immettendoli sul mercato. I due vibonese in concorso, sono accusati di aver ricevuto e nascosto oltre 51 mila confezioni di medicinali, per un valore di circa un milione di euro, rubati in Puglia.
L’indagine, spiegano gli stessi inquirenti, è stata piuttosto approfondita e condotta dal Nucleo Antisofisticazione Sanitaria dei Carabinieri di Catanzaro e dai colleghi di Lamezia che avrebbero accertato l’esistenza della presunta organizzazione almeno dal 2011. Diverse intercettazioni sono state eseguite a carico dei soggetti e che per gli inquirenti confermerebbero il possesso da parte degli stessi delle rilevanti quantità di farmaci di provenienza illecita.
Le investigazioni sono partite dal sequestro effettuato il 22 novembre del 2013, dai carabinieri di Vibo Marina, a carico proprio di Francesco Galati. Il giorno prima, arrivarono ai militari due telefonate (dal catanese) che riferivano che un certo “Ciccio” (presumibilmente il Galati) aveva nella cantina di casa medicinali per circa un milione e mezzo di euro e diverse armi. I militari procedettero così ad una perquisizione ritrovando diversi farmaci, indagando sulla loro provenienza giunsero alla conclusione che gli stessi provenivano da una rapina (nel 2013) ai danni di un tir. Da qui l’approfondimento che ha condotta al blitz di oggi.
(Aggiornata alle 15:30)