“Azzardo: non chiamiamolo gioco”, 70 vignette sul tema della lutopatia
L’Associazione Vivere In ha presentato lo scorso 6 novembre la Mostra “Azzardo: non chiamiamolo gioco”, una iniziativa che gode del patrocinio del Senato della Repubblica, promossa da importanti realtà del mondo della comunicazione e del non profit.
Comprende una raccolta di 76 immagini pungenti ed umoristiche, realizzate grazie alla collaborazione di 36 vignettisti italiani, che vogliono dire con forza che l’azzardo non è un gioco. L’Associazione Vivere In ha voluto portare a Crotone questa mostra, che gira il Paese da oltre un anno, con l’obiettivo chiaro e semplice di educare ed informare in modo particolare il mondo giovanile. Come è noto, il Movimento, nel promuovere l’uomo e tutto quanto è dell’uomo, vuole essere di stimolo ad una realtà che, pur difficile, presenta tuttavia delle potenzialità di bene che vanno scoperte, apprezzate e valorizzate.
L’iniziativa “Azzardo: non chiamiamolo gioco” si inserisce in un progetto volto a contrastare il fenomeno della ludopatia, avviato già nel mese di aprile 2014 con l’apertura, da parte di Vivere In, presso la propria sede di Crotone di un Centro di consulenza psico-sociale sul gap, denominato "La vita in gioco", con lo scopo di dare un supporto a tutte quelle persone che sono affette da tale dipendenza ed alle loro famiglie.
La Mostra, che si inserisce nel cartellone di iniziative culturali e sociali dal titolo “Luce sulla città“, è stata avviata presso l’Istituto IPSIA “A. M. Barlacchi” di Crotone, grazie soprattutto alla sensibilità delle professoresse Frustaci e Miraglia. Durante la settimana dal 6 al 13 novembre, le vignette sono state esposte e visitate non solo dagli alunni dello stesso Istituto, ma anche dagli alunni dell’Istituto Nautico “Ciliberto” e del plesso di via Acquabona dell’Istituto “G.V. Gravina”.
In effetti, il dato certamente positivo di questa iniziativa è la disponibilità e l’entusiasmo con cui il mondo della scuola ha aderito, a cominciare proprio da Luciano Greco, dirigente dell’Ufficio Scolastico della provincia, che ha abbracciato il progetto che affronta una delle piaghe silenti della nostra società, emanando una circolare a tutte le scuole della provincia e chiedendo ai dirigenti scolastici di diffondere e partecipare all’iniziativa; gli stessi dirigenti scolastici e gli insegnanti hanno risposto non solo con la loro disponibilità ad accompagnare gli alunni a vedere la mostra, ma anche facendosi carico del dramma che può costituire la ludopatia, guidando i ragazzi e spingendoli a riflettere e a porsi in modo critico di fronte alle sollecitazioni che vengono dalla pubblicità, dal mondo attraente delle macchinette, fatto di luci e suoni studiati per catturare l’attenzione ed annullare la percezione dello spazio e dello scorrere del tempo.
La mostra è affiancata anche da un video che raccoglie le testimonianze di ex giocatori e l’esperienza di un matematico e di un fisico, che svelano i trucchi dei vari giochi e ne mettono a nudo gli ingannevoli meccanismi, che sono studiati per attirare proprio le persone più fragili. Il motivo per cui sono state scelte le scuole come sede di questa mostra di vignette è stato proprio quello di andare in mezzo ai giovani, che rappresentano una categoria a rischio, visto che possono accedere al gioco più facilmente, anche grazie ai telefonini, e che sono più ricettivi anche rispetto alle campagne pubblicitarie che spesso si servono di testimonial scelti proprio tra i beniamini dello sport o dello schermo. Su richiesto della dirigente Romeo, da lunedì 16 novembre, la mostra è esposta nei locali del Liceo Scientifico “Filolao”.
Il bilancio dell’iniziativa si può dire fin da ora positivo. In effetti, quando un alunno confida che è da una settimana che non mette più una moneta in una slot, c’è la conferma che si sta andando nella direzione giusta, perché l’Associazione Vivere In ha voluto, ancora una volta, andare incontro all’uomo, mossa dalla convinzione della sua preziosità.