Insegnanti calabresi, solidarietà alla studentessa aggredita
Gli “Insegnanti calabresi- PSP Partigiani della Scuola Pubblica” e gli “Studenti calabresi dei cortei studenteschi del 13 novembre” esprimono solidarietà alla studentessa liceale di di 17 anni che, il 18 novembre alle 21,30 a Via Caldieri, quartiere Vomero a Napoli, è stata aggredita, mentre tornava a casa, da un gruppo di individui adulti (40 anni circa), appartenente ad una organizzazione neofascista, che già l'aveva importunata nei giorni precedenti.
Gli insegnanti calabresi ribadiscono il loro impegno di educatori e promotori di azioni contro ogni forma di violenza e di discriminazione di genere. Vivere in una Repubblica come la nostra che sta assumendo i contorni di una repubblica totalitaria non fa che incrementare fenomeni di tal genere.
Gli insegnanti PSP non possono che esprimere sconcerto per atti, ancora una volta, di violenza partriarcale che diminuiscono l’autodeterminazione della donna. In un momento in cui si studiano misure contro il femminicidio e contro la violenza di genere, una realtà mistificante e irreale emerge a gran passo ristabilendo i cosiddetti ruoli delle donne e degli uomini e facendoli ricadere nel buio secolare di centinaia di anni fa.
Gli insegnanti psp non potranno mai accettare che titolari dei diritti tornino ad essere, come secoli fa, solo gli uomini : la violenza sulle donne è espressione della diseguaglianza tra uomini e donne e, come tutte le diseguaglianze, va combattuta.
Mentre in tv scorrono i fotogrammi sulla vita di Lea Garofalo, la donna che si è ribellata alla ‘ndrangheta e che ha pagato con la vita la sua testimonianza, nelle strade e per i borghi delle nostre città, brulicano atti di violenza inqualificabile. E’ lo svilimento dell’atto educativo, lo svilimento della funzione dell’istituzione della scuola, l’impossibilità ad insegnare e formare menti libere, che generano estremismi di insofferenza che ci catapultano nel passato e, non tanto lontano se pensiamo alle guerre in atto. Gli insegnanti calabresi psp non potranno mai accettare che un tentativo totalitario mini la libertà di pensiero e i luoghi adibiti alla formazione culturale. Gli insegnanti calabresi psp non potranno mai accettare lo smantellamento della scuola pubblica, tentativo di un totalitarismo, per niente celato, e che si evince dalle ultime riforme della scuola pubblica. La rivendicata “Buona scuola” di Renzi sta pian piano riportando il paese al vuoto culturale e al degrado del periodo nazista, un degrado e una violenza che non può essere riassunta in pochi e singoli fenomeni ma in lenti e graduali letali cambiamenti nel “behaviour” della politica e delle genti. E’ per questi motivi che gli insegnanti calabresi continueranno le proteste contro la “buona scuola”, contro la legge 107/2015.
E’ per questi motivi che il coordinamento hanno aderito allo sciopero generale del pubblico impiego del 20 novembre indetto dalla USB e a tutte le manifestazioni di protesta che saranno proposte per cambiare un Paese “au bord de la ruine”.