Diritto allo studio disabili: l’Adda chiede indagine conoscitiva

Calabria Attualità

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Associazione Adda, impegnata fin dalla sua costituzione nella salvaguardia e nella promozione dei diritti degli alunni disabili frequentanti le scuole di ogni ordine e grado, a seguito dell’entrata in vigore della legge 7 aprile 2014, n. 56, c.d. Legge Delrio:

“Constatato l’intendimento delle varie istituzioni(Regione,Provincie,Comuni,USR,ASP) di istituire tra loro rapporti sinergici per come è emerso in un incontro con l’UTP di Reggio Calabria convocato per affrontare un caso di mancata frequenza (in attesa della applicazione dei Piani di Zona -ex legge 328/00- che stabiliscono la priorità per anziani, disabili e soggetti in età evolutiva); considerato che la famiglia, verso la quale si sono sviluppate aspettative notevoli ed alla quale sono state spesso delegate funzioni gravose, deve essere soggetto tanto attivo quanto destinatario delle politiche sociali locali, contribuendo a realizzare gli inderogabili doveri di solidarietà nel suo specifico contesto e con le modalità tipiche dei rapporti familiari, chiede con forza e determinazione che i contributi economici a favore dei nuclei familiari in difficoltà, erogati dall'Ente gestore locale, siano motivati quali progetti individualizzati di aiuto e sostegno alla persona e alla sua famiglia.

Inoltre chiede che la predisposizione del Piano di zona avvenga in tre fasi:

- una prima, propedeutica, di analisi dei problemi e dei bisogni, di determinazione delle risorse, di individuazione dei soggetti che, a diverso titolo, sono interessati a questa programmazione;

- una seconda, in cui vengono messi a punto i contenuti del Piano e si procede alla sua approvazione ed alla stipula dell'accordo di programma ove necessario;

- una terza, in cui si attua per mezzo di una gestione unitaria ed integrata (anche con soggetti comunitari), all'interno degli ambiti per la gestione dei servizi sociali.

La Giunta Regionale ha dal canto suo il compito di fornire orientamenti per il lavoro del programmatore locale, sia nella fase conoscitiva che in quella di predisposizione del Piano di Zona, con linee guida per l'ente gestore in funzione del monitoraggio. In questo contesto, i Comuni potranno fornire i servizi anche alle scuole dal momento che, finalmente,detti organismi dovrebbero partire(e diamo atto all’ass.Roccisano di questa volontà) per programmare e risolvere problematiche perenni, senza più rimbalzi di competenze in ambito scolastico.

Siamo dunque in attesa dell’'emanazione di una circolare indirizzata a tutte le Scuole della Provincia nella quale si chiede se gli alunni con art 3 comma 3 iscritti effettivamente frequentano, se,usufruiscono delle figure stabilite dalla legge 104/92(Insegnante di sostegno,assistente educativo e assistente alla persona). Come associazione ci dichiariamo disponibili a prestare la massima collaborazione mettendo a frutto la competenza acquisita sul campo.”


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