Arci, Scola: “Storie di razzismo su gomma da Crotone a Cosenza”

Crotone Attualità

Riceviamo e pubblichiamo

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“Quello che segue è purtroppo ciò che quotidianamente accade nelle nostre città, e la semplicità di quanto avvenuto è pari solo allo squallore della vicenda.

Lunedì 16 novembre, durante la corsa di un autobus delle Autolinee Romano partito da Crotone alle 18:00 e diretto a Cosenza, il conducente, alla fermata di Cerenzia ha iniziato a commentare con una passeggera, la presenza a bordo di alcuni ragazzi migranti regolarmente muniti di biglietto, tramite affermazioni di stampo razzista e xenofobo che si sono “felicemente” concluse con un commento sul presunto cattivo odore da loro emanato.

A questo punto trovando intollerabile questo atteggiamento, ma rendendomi al contempo conto che, visto il soggetto alla guida e valutata la situazione non era neanche il caso di travalicare i confini di quello che speravo potesse essere solo un dialogo, ho chiesto all'autista di non ripetere affermazioni di quel genere trovandole non solo offensive nei confronti dei ragazzi migranti, ma anche nei miei confronti ed in estrema sintesi nei confronti di chiunque non si identifichi con una idealità di stampo fascista (ricordiamo che l'Italia è una Repubblica costituzionalmente antifascista).

La risposta che ho ricevuto oltre alla scortesia è, dal mio punto di vista, considerato il ruolo rivestito in quel momento dal “signore” alla guida, del tutto priva di logica. Alla mia richiesta è stato risposto testualmente : “chi ti ha interrogato stavo parlando con la signora, non sono affari tuoi quello che dico”, riaffermando poi analoghi concetti a fine corsa.

Volendo appunto segnalare quanto avvenuto alla ditta per la quale lavora il “signore” in questione, che si è oltretutto rifiutato di darmi il suo nominativo, e non sembrandomi questa una cosa da poter demandare ad una mail o ad un ordinario modulo di reclami, nei giorni seguenti ho provato più volte a chiamare il numero telefonico di riferimento presento sul sito e sulla pagina facebook della ditta senza per ricevere risposta.

Definisco prive di logica le risposte datemi dal sopracitato individuo per il semplice fatto che, essendo egli l'unico dipendente della Autolinee Romano in quel momento presente sul mezzo, non rappresentava solo se stesso ma soprattutto l'Azienda per la quale lavora, quindi a meno che quest'ultima non condivida le posizioni espresse dal suo autista è evidente che le risposte datemi mancano, oltre che di educazione, anche di logica.

Concludendo, al di là delle miriadi di analisi possibili circa quanto avvenuto, soprattutto in una fase nella quale vi è un'abbondanza di soggetti che speculando sulle morti di persone inermi creano quotidianamente un ciclo d'odio privo di fine, preciso da una parte che non è mio interesse alcuno che si sviluppi un'azione personale nei confronti di un dipendente dimostratosi non all'altezza di gestire in modo adeguato il ruolo da lui assunto dietro compenso e soprattutto chiedo alle Autolinee Romano di prendere pubblica posizione circa quanto avvenuto e di sviluppare le condizioni per le quali non si debba più assistere, sui mezzi dell'Azienda, a scene così tristi e squallide.”

Giuseppe Scola

Arci Crotone


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