Sviluppo dei mercati esteri delle imprese agroalimentari, convegno a Lamezia
Giovedì 26 novembre, alle ore 15, a Lamezia Terme, presso la sede di Unioncamere Calabria, via delle Nazioni n. 24, si è tenuto il convegno regionale sul tema: “Sviluppo dei mercati esteri delle imprese agroalimentari calabresi”.
Il convegno è stato indetto da: ANPA (Associazione Nazionale Produttori Agricoli) - Liberi Agricoltori della Calabria, Unioncamere, Università della Calabria.
I lavori sono stati introdotti da Giuseppe Mangone, presidente ANPA-Liberi Agricoltori Calabria. Oggi, ha esordito Mangone, teniamo, per il quarto anno consecutivo, il convegno sul tema dell’internazionalizzazione; ormai, possiamo dire che esso è diventato un evento importante per cui vale la pena insistere anche nei prossimi anni. Se l’obiettivo era di mettere insieme chi studia i mercati (Università, esperti, etc.), chi li promuove (in primo luogo Regione, Camere di commercio), chi produce (le imprese agroalimentari), viste le presenze in sala possiamo affermare di esserci riusciti. Subito dopo, Luigi Sisi, esperto di commercio internazionale ha esposto i dati sull’andamento delle esportazioni a livello nazionale e regionale.
Le esportazioni nazionali totali hanno rivelato nel 2014 un aumento di circa sette miliardi di euro rispetto l’anno precedente. In controtendenza, invece, la regione Calabria che nello stesso periodo ha avuto un rallentamento delle esportazioni di circa 23 milioni di euro, corrispondenti al 6,5%. Nel primo semestre del 2015 si evidenziano, per la Calabria, segnali di ripresa nelle esportazioni con un aumento dell’8% sullo stesso periodo dell’anno precedente. In ogni modo, la quota di esportazioni della Calabria sul totale nazionale rimane dello 0,1%.
Per quanto riguarda il settore agroalimentare, a livello nazionale, nello specifico, quello alimentare rivela un andamento positivo, con una crescita di un miliardo di euro di esportazioni nel 2014 rispetto all’anno precedente, attestandosi sui 28,39 miliardi di euro di esportazioni alimentari. Stazionarie sono invece le esportazioni del settore agricolo nazionale con 5,9 miliardi di euro, sempre nel periodo indicato.
Per quanto riguarda le esportazioni agroalimentari della Calabria, nel 2014 rivelano una diminuzione di 13 milioni di euro, per lo più inerente il settore agricolo, dovuta principalmente alla cattiva annata che ha interessato il settore olivicolo. Un andamento in controtendenza al dato nazionale che si è rivelato positivo e maggiormente dinamico come proposta commerciale nei confronti dei paesi esteri. Comunque, la regione Calabria, dal 2003 al 2013 ha raddoppiato le esportazioni di alimenti e bevande, passando dai 49 ai 98 milioni di euro, dato, comunque, molto contenuto rispetto a quello realizzato dalle altre regioni italiane.
Le province più operative per quanto riguarda le esportazioni agroalimentari sono Reggio Calabria con il 43% e la provincia di Cosenza con il 39%. Insieme, le due province, realizzano l’82% delle esportazioni regionali del settore agroalimentare, mentre la provincia di Vibo Valentia detiene il 6%, quella di Crotone il 7% e quella di Catanzaro il 5% delle esportazioni agroalimentari regionali.
Antonella Reitano, docente dipartimento scienze aziendali e giuridiche dell’Università della Calabria, ha sostenuto che è necessario immettere sui mercati prodotti capaci di attirare l’attenzione e brand con pratiche di marketing mirate. Insieme a ciò, un’altra condizione fondamentale per stare sui mercati internazionali è la qualità, alla quale si associano il patrimonio di marca e la tracciabilità che arricchisce il paniere di attributi.
Marco Fazio, proget manager, ha presentato uno studio su un esperimento, portato avanti dal dipartimento dell’Unical, su che cosa guardano e a cosa puntano i consumatori, che vogliono essere sempre più informati sui prodotti da acquistare. Secondo Giuseppe Forcina, sales manager Quiris Media - Bellavita Expo Londra, ad incidere fortemente sui mercati è ancora di più il “brand regione”, al quale si aggiunge il “brand Italia”.
Paolo Pileggi, presidente Cogal Monteporo, Antonino Tramontana del Consorzio Kalos e Massimo Magliocchi, presidente del comitato promotore IGP olio di Calabria, si sono soffermati sui cambiamenti che stanno interessando il mercato sia a livello nazionale sia a livello internazionale e, quindi, sulla necessità di assicurare alle imprese un adeguato sostegno della Regione per apportare tutte le innovazioni necessarie che i mercati richiedono. Una risposta immediata a ciò è venuta da Carmela Barbalace, Assessore regionale Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Calabria, concludendo i lavori, si è soffermata sulla nuova programmazione 2014/2020 affermando che il POR Calabria e il PSR insieme ai PON (programmi Operativi Nazionali) mettono a disposizione risorse pari a oltre 3,5 miliardi di euro e, aggiungendo il cofinanziamento dei soggetti beneficiari, diventano circa 6 miliardi. Questi strumenti devono interagire tra loro per finanziare interventi capaci di determinare, contestualmente, sviluppo delle aree territoriali, ammodernamento e innovazione del sistema delle imprese e la loro capacità di espandersi sul mercato, miglioramento della qualità dei prodotti.
Al convegno, ha partecipato anche una delegazione di docenti dell’Istituto “Luigi Einaudi” di Lamezia Terme, con la dirigente Rossana Costantino che ha rivendicato la necessità di far interagire le scuole alberghiere con le imprese agroalimentari per far conoscere le materie prime di qualità della Calabria per una loro valorizzazione attraverso la lavorazione gastronomica.