Sila, accertata nidificazione Gruccione

Cosenza Attualità

Nei giorni scorsi è stata diffusa la notizia, dell’accertata nidificazione di uno dei più belli uccelli della fauna italiana, il Gruccione (Merops apiaster), avvenuta sui monti della Sila Grande, in provincia di Cosenza.

Questa specie di uccello, pare, che a memoria d’uomo mai avesse posto il nido a quote così elevate per quanto riguarda l’Italia. Ad aver realizzato tale osservazione è stato Gianluca Congi, noto appassionato ed esperto di ornitologia, organico a diversi enti e associazioni specializzate in ricerca e, protezione della fauna, quali la LIPU, il Gruppo di Ricerca Avifauna Calabra, la Stazione Ornitologica Calabrese.

Le colonie di Gruccione in Sila, sono poste a oltre 1150 metri sul livello del mare e rappresentano un fatto più unico che raro nel nostro Paese, in quanto, questa specie, nidifica in pianura o al massimo nella prima collina. Secondo lo studioso di uccelli selvatici, una decina di anni addietro, in una zona della Sila diversa da quella odierna, esposta a oriente, vi era stato un maldestro tentativo di nidificazione, poi non portato a termine. Soltanto alcuni anni fa, a seguito di prolungate e certosine ricerche, in una zona ubicata questa volta nel cuore della Sila cosentina (quindi non ai margini dell’Altopiano) sono state individuate le prime colonie nidificanti.

Lo studio è andato avanti sino a oggi, con la conferma di almeno quattro piccole colonie che nel complesso si sono insediate in luoghi solitamente inospitali per quest’uccello migratore transahariano. Come in diverse zone d’Italia, anche in Calabria, questa specie è in espansione, mai però, per nidificare, si era spinta fin sui freddi monti silani, da dove, passava regolarmente nel periodo delle migrazioni. Lo stesso Congi, ha riferito, che a supportare questo significativo dato, è stato Sergio Tralongo, uno degli autori di una recente pubblicazione sulla specie, dai dati raccolti anche nelle altre regioni, al momento, non vi sono evidenze di nidificazione del Gruccione in aree montane a queste altitudini, nell’intera Italia.

Verrebbe forse da riflettere in merito ai cambiamenti climatici in atto, sulla regione biogeografica del Mediterraneo, di cui certamente la nostra Calabria non è immune, può e deve essere considerato un segnale anche questa scoperta? Domanda che sicuramente non trova una facile e scontata risposta, intanto, un dato di fatto c’è, mai nessuno prima d’ora aveva visto questo variopinto ed “esotico” uccello, metter su casa ad oltre 1000 metri di quota”.