Invecchiamento mentale: da Ra.Gi. la campagna “Chi ha tempo non perda tempo”
Diffondere una cultura del benessere cognitivo negli adulti è stato l’obbiettivo principale della campagna di sensibilizzazione e promozione dell’invecchiamento mentale, “Chi ha tempo non perda tempo”, ideata dalla Ra.Gi. Onlus, in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro, il CSV di Catanzaro e con il Centro audio protesico Maico di Catanzaro.
Inserito nell’ambito di un progetto di prevenzione più ampio che abbraccia tutto il mese di novembre, il servizio in questione si è svolto nelle giornate del 12, 19 e anche il 28, in occasione della Giornata nazionale della Malattia di Parkinson: gli esperti della Ra.Gi. hanno effettuato dei check-up gratuiti delle funzioni mentali presso i locali del “Centro Anziani Umberto I”.
I test sono stati effettuati dalla psicologa e psicoterapeuta Giusy Genovese, dalla psicologa Roberta Aloe e dall’audiometrista Antonio Fiorenza. Le metodologie di indagine delle funzioni cognitive utilizzate sono state il MMSE (Mini Mental State Examination) e l’ENB (Esame Neuropsicologico Breve).
«Il primo è stato utilizzato per uno screening preliminare – hanno spiegato gli esperti - per avere una misura dello stato cognitivo molto concisa, ma chiara e relativamente completa e per stabilire l’eventuale presenza e il grado di decadimento cognitivo. Nei casi in cui si è reso necessario fare un approfondimento delle funzioni mentali, si è utilizzato l’ENB per valutare i “meccanismi danneggiati e i processi rimasti integri”».
«Quest’ultimo – ha proseguito la dottoressa Genovese – è composto da vari test e quindi consente di valutare se ci sono o meno deficit a carico dei processi cognitivi (memoria, linguaggio, attenzione, ragionamento, percezione, abilità visuo-spaziali, abilità coinvolte nell’esecuzione di sequenze motorie, ecc.) e delle annesse implicazioni di tipo psicologico, affettivo e di personalità».
Per quanto riguarda i risultati, nella stessa giornata è stata fornita una valutazione preliminare sull’esito, mentre la restituzione conclusiva, che richiede l’analisi dei punteggi e dunque un lasso di tempo maggiore, avverrà in un secondo momento attraverso l’invio a casa di una breve relazione, che evidenzia le aree deficitarie e traccia un profilo cognitivo del soggetto utile ad evidenziare le abilità cognitive compromesse e quelle preservate e pianificare così un eventuale intervento riabilitativo.
«Molte persone, superata una certa soglia d’età, possono presentare delle problematiche cognitive – spiega la dottoressa Aloe - come difficoltà di attenzione e di concentrazione disturbi della memoria o disorientamento, che compromettono la qualità di vita e le normali attività quotidiane. Una conoscenza mirata e specifica dello stato di salute delle proprie abilità mentali, favorisce un intervento precoce sull’insorgere di disturbi cognitivi di questo genere».