Il ritmo tema dell’incontro formativo per i docenti crotonesi
“In principio c’era l’azione” scriveva Gorthe, mentre Hans von Bulow aggiungeva “In principio c’era il ritmo” . Dei tre elementi che costituiscono i fondamenti della musica (ritmo, melodie, armonie), se il ritmo è considerato l’elemento primordiale, la melodia però detiene il primato. È stato, infatti, “il ritmo” il tema portante del secondo appuntamento del corso di formazione per docenti, che Mariarosa Romano sta tenendo, ogni sabato, presso l’Auditorium del Liceo Musicale “O.Stillo” di Crotone.
Il ritmo presente alle origini della vita è presente nei segni della materia come in quelli dello spirito. Ritmi sono i fenomeni biologici di crescita nel mondo vegetale, ritmi i fenomeni respiratori circolatori, deambulatori nel regno animale, uomo compreso. Platone scriveva “troverete del ritmo , nel volo di un uccello, nelle pulsazioni delle arterie, nel passo di un ballerino, nei periodi del discorso.”
E l’idea di un ritmo cosmico è stata espressa, affermata e approfondita da filosofi antichi e moderni, da fisiologi, da psicologi. Sono stati questi gli elementi portanti che ha sviluppato Romano a sostegno dell’importanza che ha un simile e naturale elemento verso la comprensione musicale dei bambini. Far immaginare ed interagire un bambino sfruttando ed utilizzando questo impulso naturale che è poi parte integrante della vita normale, e delle tante opportunità che il docente ha a sua disposizione per contribuire ad una crescita completa del discente.
Se a questo poi si aggiunge l’elemento melodia e canto, si ottiene certamente il massimo della partecipazione da parte di alunni che spesso vivono con fatica l’attività didattica. Naturalmente, il tutto, deve essere supportato da grande professionalità, competenza e fantasia.
Questo secondo incontro, dei tantissimi docenti presenti, è stato proprio rivolto all’acquisizione di quei mezzi necessari a rendere il ritmo propulsore e mezzo quanto mai importante di trasmissione del sapere, attraverso una disciplina, quella musicale spesso negletta o relegata a momenti di svago. Rivalutare e utilizzare opportunità e mezzi antichi quanto il mondo, e lo sforzo che la nuova Scuola Italiana sta facendo per adeguarsi ad una realtà culturale che in altri Paesi hanno già applicata e sfruttata da tempo.