Contrade di Hera: “Nostro territorio abbandonato dal politici”
«Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di Sole:
ed è subito sera».
Ho voluto iniziare con questa poesia per rappresentare al meglio il senso di smarrimento e solitudine che viviamo, come il raggio di sole che illude l’Uomo di Quasimodo nello stesso modo ci hanno illuso le sfilate di politici da tutte le parti d’Italia, le interrogazioni al parlamento Italiano e a quello Europeo e i fiumi e fiumi d’inchiostro per salvare la casa di Hera". E' quanto scrive Marianna Barilari, presidente “le contrade di Hera”.
"Purtroppo -continua la nota - noi che siamo suoi poveri ed umili vicini non abbiamo ricevuto le stesse attenzioni e mentre coliamo a picco come il Titanic, le nostre istituzioni restano a guardare il panorama sgranocchiando pop corn sul promontorio dandoci le spalle. Eppure basterebbe così poco, occorrerebbe un semplice progetto per il rilancio della zona più bella e importante della città.
La politica in questi anni ha solo rincorso le emerge. Non si vede un progetto serio di rilancio e valorizzazione del territorio, non c’è nulla aldilà del polverone sollevato battendosi il petto per salvare il parco archeologico.
Siamo tutti figli di Hera e del suo parco e come questo restiamo abbandonati arrancando quotidianamente per resistere ai disservizi che ci stanno rendendo invivibile la nostra vita.
A seguito di uno smottamento del terreno nei pressi del bivio di Cutro, si è causata una frana che ha tranciato una condotta idrica. Tale condotta alimenta le vicine cisterne degli acquedotti rurali che distribuiscono acqua potabile nelle zone di Poggio Pudano, Sant. Anna, Isola di capo Rizzuto e nelle contrade Salica, Prestica, Campione.
Le suddette contrade Salica, Prestica e Campione versano in situazione di disagio e sono senza acqua da più di dieci giorni. Quale paese civile permette alle famiglie di vivere in queste condizioni??? La scuola è inagibile e il vicino convento delle carmelitane si ritrova nella stessa situazione di emergenza. Abbiamo chiesto l’intervenire delle autobotti della protezione civile per poter riempire le cisterne private e consentire alle famiglie di adottare le normali attività igieniche sanitarie. Abbiamo scritto al Prefetto ed al Sindaco per cercare di riportare alla normalità questa situazione. Crotone come Messina ma senza il tam tam mediatico e senza l’intervento del governo centrale. Capocolonna periferia della periferia dove restare a vivere senza luci, strade e oggi anche senza acqua, sembra un brutto incubo.
Noi del comitato le Contrade di Hera, non ci arrendiamo e non molliamo per amore reale di capo colonna e continuiamo a lottare al fine di migliorare la qualità della vita nelle nostre contrade.
Siamo convinti che bisogna trasformare l'amore per la propria terra, per le proprie origini e la propria memoria in impegno istituzionale, missione che noi cittadini delle contrade di Hera vogliamo. Ma solo con il lavoro di TUTTI potremmo ottenere dei risultati!".