Presentato documento con le proposte della Uil Scuola
“La legge sulla scuola approvata dal Governo presenta, nella sua applicazione concreta, molti punti critici. Li abbiamo messi in evidenza a più riprese, ne abbiamo prefigurato gli effetti, ora siamo più che mai convinti che occorra porre rimedio agli errori di questa legge, piena di rigidità, scritta da chi non conosce la scuola e ne ignora la vitale complessità democratica”. È quanto scrive il segretario generale della Uil, Mimmo Tomaino.
“Abbiamo ribadito in ogni sede la nostra contrarietà: al Parlamento, nelle audizioni, al ministero, nelle iniziative pubbliche, nelle manifestazioni, nelle assemblee nelle scuole. E ora andiamo a ribadirlo anche nei banchetti promossi dal PD in 1000 città del Paese. Siamo convinti che cambiare la legge non solo è possibile ma è necessario. Le sue contraddizioni, anche se approvate dal governo sono sopite, ma niente affatto risolte.
Intendiamo, invece, riportare l’asse della discussione nel merito. Assistiamo, infatti, ad una sorta di valutazioni a spanne, che finiscono soltanto per anticipare gli effetti, contraddittori e negaivi, di scelte sbagliate: insomma, una babele infinita. In buona sostanza, ci sono priorità molto più urgenti e che meritano attenzione: l’edilizia scolastica, che è carente in tutta la Calabria; le esigenze di sicurezza nelle scuole, molte delle quali non sono per niente a norma, ponendo rischi seri alla incolumità fisica di coloro che quotidianamente le frequentano; i trasporti, che presentano problematiche storiche e mai risolte, ed il cui prezzo, anche in termini di vite umane, rappresenta un tributo insopportabile.
E poi, non vogliamo neanche immaginare ciò che succederà con la scelta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Sappiamo solo che ciò che sta accadendo non é altro che un piccolo saggio di ciò che potrà inesorabilmente accadere. È fin troppo evidente, che non hanno la benché minima idea degli effetti collaterali e concretamente visibili che le norme approvate determineranno.
E’ un sistema che non potrá mai funzionare. Si è irresponsabilmente scelto di guardare il “dito” della facile comunicazione, trascurando “la luna” con tutte le sue più che evidenti contraddizioni. Proviamo ad augurarci che, coloro hanno responsabilità politiche e, soprattutto, istituzionali in questo nostro Paese, se ne accorgano per tempo e si fermino, almeno per avviare una riflessione pacata ed attenta e, se occorre, per determinare una piú che mai necessaria fase di sperimentazione”.