Frode Fiscale, evasi oltre 100 mln di euro, 21 arresti in tutta Italia

Reggio Calabria Cronaca

Una vera e propria associazione a delinquere per truffare il fisco ed alcune societa' di leasing e' stata scoperta da una indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Novara e condotta dalla Guardia di Finanza di Verbania. Il 5 ottobre sono state eseguite 24 ordinanze di misure cautelari personali, di cui 15 custodie cautelari in carcere, 6 arresti domiciliari e 3 obblighi di dimora, emesse dal G.I.P. di Novara, dott.ssa Giulia Pravon nei confronti di un sodalizio criminale composto da soggetti domiciliati in Lombardia, Piemonte e Calabria, indagati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa, frode fiscale, usura, violazione alle norme anti riciclaggio, abusiva mediazione creditizia, bancarotta fraudolenta.L'esecuzione delle misure ha interessato le seguenti localita': In Lombardia: Milano, Como, Brescia, Opera (MI), Albiate (MI), Cernusco sul Naviglio (MI), Costa Masnaga (LC). In Piemonte: Torino, Novara, Gargallo (NO), Borgomanero (NO), Bellinzago Novarese (No), Aglie' (TO), Casale Corte Cerro (VB), Ghiffa (VB), Gravellona Toce (VB). In Calabria, Reggio Calabria e Villa San Giovanni. L'intervento ha visto impegnati 120 finanzieri dei Comandi Provinciali di Verbania, di Reggio Calabria, di Brescia e di Novara. I finanzieri ricercano prove relative all'utilizzo - da parte di oltre 100 societa' in tutto il territorio nazionale - di fatture per operazioni inesistenti, per un totale di oltre 100 milioni di euro. Il filone investigativo relativo all'evasione fiscale, all'attenzione della Procura novarese, ha permesso di portare alla luce un meccanismo criminale che si incardina, in buona sostanza, su un accordo illecito concluso tra: a) produttore (di regola, apparente) del bene oggetto del contratto di leasing; b) locatario-utilizzatore del bene; c) broker (mediatore creditizio o agente in attivita' finanziaria): proponente il contratto presso la societa' di leasing. Allo stato attuale delle indagini sono indagate 176 persone fisiche e 16 societa' con riguardo a 233 contratti fraudolenti per un ammontare complessivo delle truffe di oltre 100 milioni di euro. Sono anche stati disposti sequestri per equivalente per un importo di 5 milioni di euro. In sostanza le societa' di leasing venivano ingannate con uno dei seguenti metodi: - facendo figurare fittiziamente un bene; - facendo figurare come nuovo un bene gia' datato; - facendo figurare un valore del bene superiore al reale. In diversi casi, gli artifizi posti in essere dagli indagati si risolvevano nella presentazione, in allegato, alla proposta contrattuale, di documenti fiscali ideologicamente falsi: in particolare, modelli di dichiarazione, nei quali veniva indicato un reddito della societa' o della persona fisica richiedente, ampiamente superiore a quello accertato dalla Guardia di Finanza mediante la consultazione della banca dati anagrafe tributaria. In altri casi, l'istituto creditizio veniva indotto a stipulare il contratto di leasing mediante la presentazione - da parte delle societa' richiedenti - di bilanci falsificati, ovviamente allo scopo di rappresentare una situazione patrimoniale e finanziaria ben diversa da quella reale. L'intera indagine ha chiaramente evidenziato come il sodalizio criminoso utilizzi una pluralita' di strutture aziendali quali strumenti operativi per il conseguimento degli illeciti scopi associativi. Si tratta, in realta', di "scatole vuote", strutture aziendali/societarie in alcuni casi di, apparente, notevole consistenza, aventi lo scopo di "schermare" la natura illecita dell'attivita' svolta. E' peraltro probabile che la consistenza della "galassia" societaria orbitante attorno all'associazione criminale (con rapporto di strumentalita' rispetto alla medesima) sia maggiore di quanto, allo stato delle indagini, non risulti.