Gdf, maxi evasione: sequestrati beni per 7,2 milioni di euro
A seguito di una complessa attività di polizia giudiziaria e tributaria, avente ad oggetto le verifiche fiscali nei confronti delle ditte individuali “Blefari Maria Rosa” e “Gallo Vincenzo fu Domenico Eredi di Blefari Maria Rosa”, entrambe esercenti l’attività di “fabbricazione di emulsioni di bitume e catrame”, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Reggio Calabria hanno scoperto una maxi-evasione all’IVA per l’importo di € 18 milioni, integrante le fattispecie di reato di cui agli artt. 4, 8 e 10 del D. Lgs. 74/2000.
La responsabilità delle gravi forme di evasione sono da ricondurre, oltre che alla Sig.ra Blefari 86 anni, titolare delle imprese individuali, figlia, Giuseppina Gallo, titolare dello studio di consulenza fiscale, depositario delle scritture contabili delle ditte verificate. Nella mattinata odierna, le Fiamme Gialle reggine stanno procedendo all’esecuzione del decreto emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Locri, avente ad oggetto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di beni immobili e valori mobiliari, nei limiti della capienza dei beni riconducibili alle indagate, ammontanti complessivamente ad € 7.175.000,00.
In particolare sono stati sottoposti a sequestro 10 fabbricati ed un terreno situati tutti a Bovalino e ad Ardore, nella locride, tutti nella proprietà piena o pro-quota di Giuseppina Gallo, per il valore di stima fornito dall’Agenzia del Territorio di circa € 1.000.000,00. Sono state, sottoposte a sequestro valori mobiliari appartenenti alla medesima, costituiti dal 100% delle quote sociali dello studio di consulenza fiscale e tributaria “Mittiga Rag. Francesco S.r.l.” con sede in Bovalino, e dalle quote pari al 17% delle partecipazione in una società di capitali, rispettivamente del valore, commisurato al patrimonio netto delle società, di € 5.175.000,00 ed € 1.000.000,00. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Locri Dott. Luigi D’Alessio e dalla Dott.ssa Simona Ferraiuolo, Sost. Proc. presso il medesimo ufficio, traggono spunto dai rilevanti e sospetti crediti ai fini IVA esposti in dichiarazione dalle imprese nella titolarità della Sig.ra Blefari, per circa € 7.000.000,00 per il 2008 ed € 5.350.000,00 per il 2010. Gli sviluppi investigativi hanno messo in luce che buona parte di quei crediti derivano dalla annotazione in contabilità per l’annualità 2008, effettuata ad libitum dalla titolare della citata impresa in concorso con la figlia, di una fattura mai esibita, né rinvenuta per l’importo di € 80.000.000,00, che da sola ha generato un credito IVA pari ad € 16.000.000,00.
Considerazioni analoghe valgono per l’annualità 2010, con riguardo alla quale i rilevanti crediti IVA scaturiscono dalla fraudolenta annotazione di operazioni di acquisto assolutamente non documentate per oltre 10 milioni di Euro con corrispondente iva a credito per oltre 2 milioni di Euro, nonché da crediti pregressi fraudolentemente creati soprattutto nell’anno 2008. Le incisive attività di polizia giudiziaria hanno consentito di acquisire presso il citato studio di consulenza documenti contabili, quali “elaborati di situazione contabile”, “schede contabili clienti” e “brogliacci di prima nota”, che riconducono, sotto l’aspetto soggettivo, le responsabilità connesse alla maxi-evasione anche alla consulente fiscale delle imprese, peraltro figlia della titolare.
Ciò ha consentito di cautelare le ragioni del Fisco, attraverso l’applicazione della misura ablatoria nei confronti dei cospicui valori mobiliari e immobiliari intestati alla professionista, visto che (come spesso si verifica in questi casi), la titolare è risultata nullatenente. L’applicazione della misura ablatoria è stata possibile grazie alla disciplina dettata dalla legge 244/2007 (finanziaria per il 2008), che ha inteso predisporre un efficace strumento di cautela delle ragioni dell’Erario, estendendo l’applicazione del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, anche ai reati fiscali. L’operazione di servizio conferma ulteriormente l’impegno delle Fiamme Gialle di Reggio Calabria nel controllo economico del territorio di tutta la Provincia, nell’esercizio dei compiti Istituzionali primari del Corpo, a tutela delle Entrate dello Stato e del buon andamento dei mercati dei beni e servizi gravemente lesi da siffatte forme di evasione.