Contratto di fiume, alla Provincia la firma del Protocollo d’Intesa

Cosenza Attualità

Lunedì 14 dicembre 2015 alle ore 12,30, presso la Sala Nova della Provincia di Cosenza, si svolgerà l’incontro per la firma del Protocollo d'Intesa finalizzato alla costituzione del Tavolo Istituzionale del Contratto di Fiume Crati.

Il Contratto di Fiume Crati – di cui la Provincia di Cosenza è capofila per il coordinamento delle relative attività, in qualità di Ente Promotore – è stato attivato dal Presidente dell’Ente Arch. Mario Occhiuto in un’ottica di interventi di riqualificazione ambientale e territoriale di vasta portata, integrati nei contenuti e condivisi nelle modalità di decisione. La Regione Calabria, con il Dipartimento Urbanistica e Governo del Territorio ed il Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari, ha aderito al Tavolo Istituzionale.

L’avvio all’attivazione del Contratto di Fiume Crati è avvenuto su sollecitazione del Gruppo di Lavoro, coordinato dall’Avv. Paola Rizzuto, che ha invitato ed accompagnato nel percorso conoscitivo gli attori del territorio, pubblici e privati, anche organizzando specifici incontri formativi ed informativi, cui ha partecipato altresì il prof. Riccardo Santolini del Tavolo Nazionale.

La firma del Protocollo rappresenta il momento formale della condivisione del Documento di Intenti contenente le motivazioni, gli obiettivi generali e la metodologia di lavoro secondo i requisiti e presupposti dei Contratti di Fiume stabiliti dal Tavolo Nazionale.

Il Contratto di Fiume Crati per ricchezza d’acque, lunghezza e superficie del fiume, per l’estensione dei territori di riferimento, per la struttura del processo attivato secondo le definizioni e requisiti qualitativi di base stabiliti dal Gruppo di Lavoro 1 del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, coordinato dal Ministero dell'Ambiente e dall’ISPRA, si profila come uno tra i più importanti contratti di fiume nel sud Italia.

Ad oggi, hanno scelto di aderire all’Accordo Operativo, quale documento di intenti secondo i criteri suddetti, ben oltre 25 Comuni della Valle del Crati, nonché più di 20 soggetti tra Enti ed Associazioni fra cui il Gruppo di Azione Locale Valle del Crati, le due Riserve Naturali Regionali di Tarsia e della Foce del Crati; l’Ente Parco Nazionale della Sila, il Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino; il Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino; il DIATIC dell'Unical; il CNR - Dip. di Scienze Bio-Agroalimentari; il Dipartimento di Agraria dell’Unirc, la Scuola di Rigenerazione Urbana ed Ambientale dell'Università Telematica Pegaso; le principali Associazioni di categoria quali Coldiretti, Confagricoltura e Cia, Confindustria Cosenza, Legambiente ed Amici della Terra; l’Istituto per gli Studi Storici; la Società Italiana di Geologia Ambientale, il Centro Studi Urbanistici della Provincia di Cosenza, l’Ordine professionale degli Agronomi nonché l’Ordine professionale degli Agrotecnici; l’Associazione Nazionale di Bioarchitettura di Cosenza, l’Associazione Geomeda Iss, l’Associazione Erbanetta di volontariato naturalistico, l’Associazione Map Design Project. Inoltre, sono in via di perfezionamento le adesioni di altri soggetti, pubblici e privati, di cui si prevede un progressivo aumento perché l’adesione al Contratto di Fiume è volontaria quale messa in atto di un processo partecipativo, democratico, aperto ed inclusivo.

Un processo che per il Fiume Crati e la sua Valle è ormai saldamente “a centrocampo”, nel senso di un raccordo tra la linea difensiva e la linea d’attacco a tutela dell’ambiente e della popolazione: questo il messaggio promosso da Rino Gattuso, testimonial d’eccezione di una collaborazione istituzionale senza precedenti per il nostro territorio.

“Il principio di sussidiarietà e la coesione territoriale – ha precisato la coordinatrice del Gruppo di Lavoro Paola Rizzuto – saranno il collante delle azioni che si vogliono porre in essere, nella nostra esperienza di coinvolgimento attivo delle Comunità e delle Istituzioni locali nella gestione dei territori interessati a partire dal Fiume Crati, per armonizzare competenze e sinergie collaborative per una diagnostica partecipativa, che individui le maggiori criticità da affrontare riguardo il fiume ed al territorio di riferimento e per consentire alle fasi di cui è composto il Contratto di Fiume di ottimizzare i tempi di svolgimento. Le forme pattizie promosse dai Contratti di Fiume mettono al centro i beni collettivi e possono costituire lo strumento per una riforma sostanziale delle modalità di gestione della pianificazione territoriale e paesaggistica”.