Regione e ministero insieme per il lavoro agli immigrati

Calabria Attualità

L'assessore regionale alle politiche sociali della Regione Calabria, Francescantonio Stillitani, ha sottoscritto un accordo di programma per la realizzazione di interventi in materia di politiche attive del lavoro rivolte a cittadini extracomunitari regolarmente presenti in Italia. Il protocollo è stato firmato con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nei giorni scorsi a Roma. Un accordo frutto delle azioni programmate da tempo dall’assessorato regionale in tema d’immigrazione fino al punto da sottoscrivere il 30 giugno scorso con 32 enti un protocollo d’intesa per la costituzione di una «Rete Regionale per la coesione sociale e per la realizzazione di iniziative per l’integrazione degli immigrati», con l’obiettivo di creare una cabina di regia, un tavolo di concertazione per tutti i soggetti che, a vario titolo, si interfacciano con il mondo degli immigrati. Ed in linea con questa filosofia che sta caratterizzando l’assessorato alle politiche sociali diretto da Stillitani è stato sottoscritto questo nuovo protocollo che permetterà alla regione Calabria di utilizzare 850mila euro, che saranno utilizzati in interventi in materia di politiche rivolti agli extracomunitari regolarmente presenti in Calabria. «La nostra regione – spiega l’assessore – è stata scelta dal Ministero come regione pilota per sperimentare un progetto che se produrrà i frutti previsti dal protocollo stesso sarà esteso in tutta l’Italia». «Siamo orgogliosi del fatto che il ministero – commenta ancora – ci abbia scelto insieme ad altre tre regioni come campione per realizzare progetti finalizzati alla integrazione degli extracomunitari, verso i quali già da tempo noi mostriamo un certo interesse. Lo dimostra il protocollo che abbiamo sottoscritto nel giugno scorso». Per l'assessore Stillitani «è un protocollo di straordinaria importanza che ci permetterà, attraverso il potenziamento delle politiche attive e degli strumenti di reimpiego dei lavoratori, in qualche misura di scongiurare la dispersione dei lavoratori stranieri nel lavoro irregolare che risulta essere un fenomeno particolarmente diffuso nelle Regioni obiettivo convergenza e radicato soprattutto nei settori produttivi dell’agricoltura, dell’edilizia, dei servizi alla persona e del turismo». Con questo accordo spiega Stillitani «le parti intendono realizzare una cooperazione sinergica volta a porre in essere, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale «Governance, un intervento sperimentale di politica attiva del lavoro, volto a contribuire alla prevenzione del lavoro sommerso, attraverso la creazione di una rete di servizi pubblico/privati per favorire l’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro, da consolidare sui territori delle Regioni obiettivo Convergenza e nella prospettiva di una trasferibilità del modello ivi sperimentato su tutto il territorio nazionale. In particolare, attraverso la sperimentazione di cui al capoverso precedente, le parti intendono perseguire i seguenti obiettivi». Ed inoltre ci permette «il rafforzamento della cooperazione interistituzionale nell’ambito delle azioni rivolte al coordinamento degli interventi rivolti a reprimere il lavoro illegale con azioni di politica attiva del lavoro volte a prevenire la formazione di lavoro sommerso», Inoltre favorirà la «creazione di una rete di relazioni stabili tra soggetti istituzionali e operatori autorizzati in base al decreto legislativo 276/2003, parti sociali, enti bilaterali, associazioni imprenditoriali finalizzate a concertare azioni di politica attiva del lavoro volte a prevenire il lavoro sommerso, a qualificare le reti di domanda-offerta, a favorire il rapido inserimento al lavoro dei disoccupati» . Tra gli obiettivi del protocollo c'è anche il rafforzamento del ruolo delle pubbliche amministrazioni competenti ai diversi livelli di governance dell’immigrazione e del mercato del lavoro». Ed inoltre la «definizione di sistemi informativi, supporti e procedure trasferibili per il monitoraggio e la gestione dei bacini di disoccupati, in particolare di quelli extracomunitari, per le attività formative attraverso l'utilizzo e la messa in rete di piattaforme gestionali integrate per le varie tipologie del rapporto di lavoro, per la certificazione delle competenze, per la verifica degli esiti occupazionali, per la gestione di patti di attivazione per i disoccupati e le procedure amministrative di supporto». Nella nostra regione saranno dei modelli operativi nei settori produttivi dell’agricoltura, edilizia, dei servizi alla persona e del turismo». Ed infine il protocollo prevede la promozione ed attuazione di interventi formativi per almeno 3.000 disoccupati, in via prevalente cittadini extracomunitari.