Convegno Cia a Lamezia Terme
Lunedì 21 dicembre, al teatro del Centro Agroalimentare della Fondazione Terina di Lamezia Terme, la Confederazione Italiana Agricoltori della Calabria, alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Giunta regionale Mario Oliviero, del Consigliere regionale Mauro D’Acri, del Presidente regionale Nicodemo Podella e del Presidente nazionale Secondo Scanavino – a cui sono affidate le conclusioni - si interrogherà sul percorso virtuoso che l’agroalimentare calabrese è chiamato a programmare a seguito dell’approvazione del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 e sulla necessità di promuovere e organizzare filiere economiche e produttive per migliorare la competitività del made in Calabria, in Italia e nel mondo e per aumentare il reddito degli agricoltori.
I lavori saranno coordinati dal Direttore regionale Franco Belmonte, saranno introdotti da Domenico Mastrogiovanni, del Dipartimento economico della Confederazione, a cui seguiranno l’intervento del Consigliere Mauro D’Acri e tre interventi tecnici di Antonino Inuso, Leonardo Petrone e Franco Mazzei e partecipati da centinaia di agricoltori e agricoltrici associati, dirigenti regionali, sindaci e tecnici provenienti da tutta la Calabria.
“La Cia della Calabria - ha dichiarato il Presidente regionale Podella presentando la manifestazione al proprio gruppo dirigente - con questa iniziativa intende affermare il protagonismo degli agricoltori come fondamentale sviluppo dell’attività Confederale e allo stesso tempo, offrire alla Politica regionale il proprio originale contributo di idee e di proposte per rendere l’agricoltura e gli agricoltori calabresi veicolo e motore dello sviluppo dell’intera economica calabrese”.
“Per sviluppare un sistema agroalimentare capace di autoregolamentarsi occorre agire su due fattori fondamentali: da un lato, accrescere l’aggregazione dei produttori e dall’altro, sviluppare relazioni interprofessionali più efficaci e paritarie. Senza la creazione di un sistema di Op economicamente forti e solide – conclude il Presidente Podella - la fase agricola ha scarso potere di partecipare alla definizione delle strategie, concorrere alla programmazione delle produzioni e, soprattutto, incidere nella formazione del prezzo in modo da ripartire più equamente il valore aggiunto su tutte le componenti della filiera”.