Platania: i Bambini scrivono a Gesù Bambino
«Caro Gesù Bambino, noi desideriamo tanto che ogni uomo abbia il suo dignitoso posto di lavoro per portare avanti onestamente la propria famiglia». A scriverlo i bambini di Platania in una “Lettera a Gesù Bambino” che i fedeli hanno trovato adagiata accanto alla grotta del presepe.
Nella loro missiva i Bambini parlano al Bambinello con il cuore in mano confidandogli ansie, desideri e speranze, affidandogli le loro famiglie, i giovani, il mondo intero e pregando per tutti i loro coetanei specialmente per coloro che vivono il disagio e i problemi della migrazione, della fame, della sofferenza e della guerra. «Sono tanti i problemi che – aggiungono i bambini - preoccupano quotidianamente tanta gente: alcune persone hanno perso un lavoro, una casa e, cosa più importante, la speranza nel futuro. Desideriamo tanto per questo Natale far sparire tutto ciò che fa male in questo mondo: trasformare le armi in tanti fiori, la morte in vita, la tristezza in sorrisi. Gesù Bambino, entra nel cuore dell’umanità perché comprenda che, cristiani, ebrei, musulmani, induisti o buddisti o altro, siamo tutti fratelli, sotto un unico cielo, e amati da un unico Dio. Che il cuore degli uomini mai si chiuda a tanto migranti che, costretti a lasciare la loro terra per sfuggire agli orrori della guerra, dalla miseria, dalla fame e dalla persecuzione, arrivano sulle nostre coste per trovare una speranza di vita migliore. Ti chiediamo, ancora, che finalmente nel mondo possano cessare le guerre e aiuta i Bambini che soffrono per la guerra, per la povertà, per la fame o per la sete e anche per quelli che sono rimasti soli o sono ammalati. Ti vogliamo affidare tutti i giovani del mondo che sono il presente e il futuro della chiesa e della società: come dono natalizio dai loro la capacità e la forza di lavorare con passione ed entusiasmo per costruire insieme un mondo migliore. Caro Gesù, il dono speciale che vogliamo chiederti è la pace, la cosa più bella! Fai capire agli uomini che devono dichiarare guerra alla guerra e devono imparare finalmente ad aprire il cuore a te, Bambino Gesù, per scoprire che l’unica via per sconfiggere il male e per costruire la pace è quella della bellezza dell’umile amore, del dialogo, del servizio e del perdono. Questo dovrà essere un Natale di pace, solidarietà, amore e tenerezza».