Morra (M5S): “Anomalie nella gestione del bando per gli asili nido”

Cosenza Attualità
Nicola Morra

Oggi potrebbe decidersi la vicenda degli asili nido di Cosenza. L’appalto di gestione dei tre asili nido comunali, di Largo Vergini, via Livatino e via Misasi, scadeva lo scorso ottobre e a seguito della scadenza veniva indetto bando per la sua ri-assegnazione”. È quanto sostiene Nicola Morra, deputato del Movimento 5 stelle.

“Superato il dubbio sull’opportunità di legge del potersi compiere di tale accadimento, ci si rende presto conto che, ciò che doveva essere una pratica lineare e immediata, si è trasformata in una patata bollente, di difficile gestione per l’Amministrazione Comunale: due mesi fa, infatti, non è stata assegnata la nuova gestione dei Nidi, per presunte irregolarità riconducibili all’assegnazione del servizio per una concorrente della gara d’appalto che non avrebbe avuto i requisiti richiesti dal bando. Non c’è stata però l’esclusione della medesima dalla gara, cosa strana e che lascia seri dubbi sulla trasparenza e la legalità dell’appalto, ma è stato indetto nuovamente, e rimodulato, il bando stesso.

Cosa strana per realtà normali … Prassi, invece, per certo modus operandi nelle assegnazioni di appalti, dalle nostre parti. Oggi, ci si ritrova con le famiglie, e soprattutto le mamme (avanguardia di difesa dei diritti dei proprio figli), in rivolta perché oltre alla mancanza di fiducia verso una regolare assegnazione del servizio per i propri bimbi, subiscono il disagio enorme della chiusura dei nidi stessi ordinata dal Comune, cosa che, tra l’atro, ha nei fatti estromesso l’attuale gestione del servizio.

Perché questo comportamento? Cosa devo temere le famiglie interessate dalla vicenda e l’intera comunità di Cosenza? Perché non garantire comunque la continuità del servizio nelle more di una nuova assegnazione? Viene segnalata la stranezza delle circostanze: nuovo bando scaduto lo scorso 28 dicembre, prima valutazione dell’offerta economica e un’offerta formativa da valutare in un giorno e mezzo, entro il 30 dicembre, per poi emettere verdetto il 31 dicembre.

Troppe cose lasciano perplessi sull’assegnazione della gestione di questo servizio: una figura di pedagogista non presente nella commissione aggiudicatrice, come invece aveva promesso il sindaco Occhiuto dopo le prime lamentele dei genitori dei bimbi volte ad ottenere profili di assoluta competenza specifica nel l’offerta formativa delle varie concorrenti all’appalto; l’assurdità di proporsi di valutare le offerte formative stesse in un giorno e mezzo (un esame attento, a un pedagogista, prenderebbe non meno di una settimana per progetto); il periodo stesso dello svolgimento dell’assegnazione, cioè in pieno periodo di festività natalizie, con fondati dubbi che si vogliano disbrigare faccende delicate, forse a favore di qualche amico degli amici, nel periodo di minor attenzione dell’opinione pubblica.

C’è n’è abbastanza, forse, per far sì che qualche magistrato si interessi seriamente alla vicenda, anche perché la situazione è tesa e imprevedibile, e le famiglie stesse, con queste premesse che hanno ben evidenziato, dicono di non avere alcuna fiducia nella regolare conduzione di tutta la vicenda. A ciò si aggiunga anche la disinformazione fatta da taluni osservatori del territorio che, tempo addietro, con una superficiale analisi di tipo meramente economico e prestandosi evidentemente a ipotetiche e surrettizie difese di realtà lavorative locali, teorizzavano tesi di sperpero di denaro per la gestione di un servizio che, invece, se si fosse stati più attenti nello studio, e si fossero conosciuti i criteri di gestione per un livello ottimale, e non alla carlona e con metodi clientelari, tipici di realtà pseudo lavorative che conosciamo bene alle nostre latitudini, dove la politica e inizio e fine del tutto, si sarebbe certamente evitata.

Come spesso accade, ciò che sembrava un ennesimo problema di amministrazione poco attenta, potrebbe rivelarsi la punta di un iceberg di prassi bel lontane da ciò che deve essere la normalità della gestione della cosa pubblica per dirsi lecito, trasparente e, soprattutto, a tutela del bene degli interessi dei cittadini”.